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domenica 27 aprile 2014

Domenica 27 aprile FESTA DELLA DIVINA MISERICIRDIA

La Festa della Divina Misericordia

La Festa della Divina Misercordia è celebrata, secondo il desiderio di Gesù, la seconda domenica di Pasqua. Ciò per sottolineare la stretta unione che esiste tra il mistero pasquale della Salvezza e la festa. E' dunque questo un giorno di grazia per tutti gli uomini, poichè Cristo ha legato a questa festa grandi promesse, tra cui la remissione totale dei peccati e delle pene temporali. La festa della Divina Misericordia è preceduta da una novena, che consiste nel recitare dal giorno del Venerdì Santo, la Coroncina alla Divina Misericordia e leggere la Novena che Gesù stesso ha dettato a Santa Faustina. Nel giorno della Festa della Divina Misericordia, Gesù desidera che l'immagine sia benedetta e venerata pubblicamente e i sacerdoti parlino della grande e insondabile Misericordia di Dio. I fedeli, per ottenere le grazie promesse, debbono restare in stato di grazia (previa confessione fatta nei giorni precedenti), debbono adempiere alle condizioni richieste dal culto della Divina Misericordia (fiducia in Dio e atti di carità verso il prossimo) e devono accostarsi in quel giorno alla santa Comunione.

Il sacramento della riconciliazione e la santa Eucaristia Gesù diceva a Santa Faustina: 'Quando ti accosti alla santa confessione, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima. Ogni volta che vai alla confessione, immergiti tutta nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l'abbondanza della Mie grazie. Quando vai alla confessione, sappi che Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro al sacerdote, ma sono Io che opero nell'anima. Lì la miseria dell'anima s'incontra col Dio della misericordia.
Dì alle anime che da questa sorgente della misericordia possono attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia inondano le anime umili. Dì alle anime dove debbono cercare le consolazioni cioè nel tribunale della misericordia, lì avvengono i più grandi miracoli che si ripetono continuamente. Per ottenere questi miracoli non occorre fare pellegrinaggi in terre lontane nè celebrare solenni riti esteriori, ma basta mettersi con fede ai piedi di un Mio rappresentante e confessargli la propria miseria ed il miracolo della Divina Misericordia si manifesterà in tutta la sua pienezza.

Anche se un'anima fosse in decomposizione come un cadavere ed umanamente non ci fosse alcuna possibilità di risurrezione e tutto fosse perduto, così non sarebbe per Dio: un miracolo della Divina Misercordia risusciterà quest'anima in tutta la sua pienezza. Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! La invocherete invano, quando sarà troppo tardi!'
Grande importanza nella vita di un vero cristiano la deve avere la Santa Eucaristia.

Gesù, infatti, a Santa Faustina ricordava: Quando nella Santa Comunione vengo in un cuore umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere e desidero donarle all'anima, ma le anime non Mi prestano nemmeno attenzione. Mi lasciano solo e si occupano d'altro. Oh, quanto è triste per Me che le anime non conoscano l'Amore! Quanto mi addolora che le anime si uniscono così poco a Me nella santa Comunione!'

sabato 26 aprile 2014

9° Giorno della Novena - Coroncina della Divina Misericordia

Da recitare alle ore 15.00

Portami oggi le anime tiepide e immergile nella profondità della mia Misericordia. Sono esse che più dolorosamente feriscono il mio Cuore, e la mia provò verso di loro nel Getsemani un'invincibile ripugnanza. Fu per causa loro che uscii in quelle parole: "Padre, allontana da me questo calice, se questa è la tua volontà!". Il ricorso alla mia Misericordia resta per loro l'ultima ancora di salvezza.
Gesù pietosissimo, che sei la stessa compassione, introduci le anime tiepide nella dimora del tuo Cuore misericordiosissimo. Fa' che si riscaldino al fuoco del tuo puro amore queste anime che sono simili a cadaveri e ti ispirano tanto ribrezzo. O Gesù pietosissimo, usa l'onnipotenza della tua Misericordia e attirale nelle fiamme più ardenti del tuo amore, donando loro un sacro zelo, perché Tu puoi tutto. Il fuoco e il ghiaccio mai non stanno insieme: quello si spegne, oppure questo fonde; sol la pietà del Ciel rende feconde le sterili creature senza speme.
Eterno Padre, getta uno sguardo di commiserazione sulle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Misericordia, ti supplichiamo per l'amarissima Passione di tuo Figlio e per la sua agonia di tre ore sulla Croce, permetti che anch'esse giungano a glorificare le profondità della tua Misericordia. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

venerdì 25 aprile 2014

8° Giorno della Novena -Coroncina della Divina Misericordia



Da recitare alle ore 15.00
Portami oggi le anime che si trovano nel carcere del Purgatorio e immergile nell'abisso della Misericordia, così che gli zampilli del mio Sangue le ristorino dalla loro arsura. Tutte queste anime sono da me immensamente amate. Esse soddisfano la mia giustizia. È in tuo potere portar loro sollievo: prendi dal tesoro della mia Chiesa tutte le indulgenze, e offrile per esse. Oh, se tu conoscessi il loro tormento, offriresti continuamente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che esse hanno contratto con la mia giustizia!
Misericordiosissimo Gesù, che dicesti: "Voglio misericordia!..." ecco che io introduco nella dimora del tuo Cuore infinitamente pietoso, le anime del Purgatorio, le quali ti sono molto care e tuttavia devono soddisfare alla tua divina giustizia. Gli zampilli d'Acqua e Sangue, che scaturiscono dal tuo Cuore, spengano le vampe di quel fuoco, affinché anche lì sia glorificata la potenza della tua Misericordia. Del Purgatorio dal dolore atroce s'eleva un pianto e un supplice pregare: Gesù, lo puoi Tu solo consolare con l'Acqua e il Sangue che versasti in Croce.
Eterno Padre, volgi uno sguardo di Misericordia sulle anime che soffrono nel Purgatorio e che Gesù tiene rinchiuse nel pietosissimo suo Cuore. Per la dolorosa Passione di tuo Figlio Gesù e per tutta l'amarezza che inondò la sua anima santissima, ti supplichiamo di mostrarti misericordioso alle anime che si trovano sotto lo sguardo della tua giustizia e ti chiediamo di non mirarle se non attraverso le Piaghe di Gesù, tuo amatissimo Figlio, perché noi crediamo che la tua bontà e la tua Misericordia sono senza limiti. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

mercoledì 23 aprile 2014

6° Giorno della Novena - Coroncina della Divina Misericordia

DA RECITARE ALLE ORE 15.00
Conduci oggi a me le anime miti e umili, come pure quelle dei bambini, e immergile nella mia Misericordia. Sono queste che maggiormente assomigliano al mio Cuore e mi confortarono nell'amaro tormento della mia agonia: vidi che in futuro avrebbero vegliato accanto ai miei altari come degli angeli terrestri. Su tali anime Io verso a torrenti le mie grazie. Solo esse sono capaci di riceverle e quindi posso donare ad esse tutta la mia confidenza.
Gesù misericordiosissimo, che dicesti "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore", accogli nella dimora di questo tuo pietosissimo Cuore le anime umili e miti, unitamente a quelle dei bambini, che incantano l'intero paradiso, costituiscono la particolare compiacenza del Padre Celeste e lo deliziano spandendo davanti al suo trono il loro profumo come un mazzo di fiori, levando un perenne inno all'Amore e alla Misericordia. L'anima mite e umile di cuore respira già qui in terra il paradiso: profuma l'universo, e il dolce viso rallegra del divino suo Signore.
Padre Eterno, china lo sguardo della tua Misericordia sulle anime umili e miti, come pure su quelle dei bambini, che Gesù tiene racchiuse dentro al pietosissimo suo Cuore. Nessun'altra anima rassomiglia quanto esse al tuo Figliolo e il loro profumo si leva da terra per giungere al tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, ti supplichiamo, per l'amore che Tu porti a tali anime e per la gioia che provi nel mirarle, benedici il mondo intero, affinché quanti siamo ora sulla terra, veniamo a cantare eternamente le lodi della tua Misericordia. Amen.
 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

martedì 22 aprile 2014

5° Giorno di Novena - Coroncina della divina Misericordia

Da recitare alle  ore 15.00

Portami oggi le anime dei fratelli separati, immergendole nell'oceano della mia Misericordia; nell'amara mia Passione, essi mi laceravano il Corpo e il Cuore, cioè la mia Chiesa. Allorché faranno ritorno alla sua unità, si rimargineranno le mie ferite e avrò sollievo nella mia Passione.
Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa e non rifiuti mai la tua luce a chi la chiede, accogli nella dimora del pietosissimo tuo Cuore le anime dei nostri fratelli separati, attirandoli con il tuo splendore all'unità della Chiesa, e non permettere che ne escano mai più, e adorino anch'essi la generosità della tua Misericordia. La tua Misericordia, che riveste di autorità la Chiesa col suo raggio, salvi coloro che ti fanno oltraggio strappando l'inconsutile tua veste.
 Eterno Padre, guarda con l'occhio della tua Misericordia le anime dei nostri fratelli separati, soprattutto di coloro che hanno dissipato i tuoi beni e abusato della tua grazia, mantenendosi nei propri errori. Sono racchiusi anch'essi nel Cuore misericordiosissimo di Gesù: non badare ai loro errori, ma piuttosto all'amore di tuo Figlio e ai dolori della sua Passione che Egli accettò per loro e fa' che anch'essi cantino le lodi dell'infinita tua Misericordia. Amen.

Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

lunedì 21 aprile 2014

Novena della Divina Misericordia 4° giorno

Da recitare alle ore 15.00 

Quarto Giorno della Novena

Conducimi oggi quelli che non mi conoscono ancora. Anche ad essi ho pensato nell'amara mia Passione e il futuro loro zelo portò consolazione al mio Cuore. Immergili nell'oceano della mia Misericordia.
O Gesù pietosissimo, che sei la luce di tutto l'universo, accogli nella dimora del compassionevole tuo Cuore le anime di coloro che non t'hanno ancora conosciuto; li illuminino i raggi della tua grazia, affinché anch'essi glorifichino con noi i prodigi della tua Misericordia, e non permettere che s'allontanino mai più dal tuo Cuore infinitamente misericordioso. La tua Misericordia onnipotente splenda su questa errante umanità, così che, vinta ormai l'oscurità, glorifichi il tuo amor concordemente.
 Eterno Padre, guarda con misericordia le anime di quelli che ancora non ti conoscono, perché Gesù tiene rinchiusi anch'essi nel suo Cuore. Attira verso la luce del Vangelo queste anime che ignorano la grande felicità di amarti e fa' che glorifichino tutte eternamente la generosità della tua Misericordia. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

domenica 20 aprile 2014

3° girno - Novena della Divina Misericordia - coroncina

DA RECITARE ALLE ORE 15.00

Terzo Giorno della Novena

Oggi conducimi tutte le anime devote e fedeli e immergile nell'oceano della mia Misericordia; esse mi confortarono lungo la Via Crucis: furono quella goccia che mi consolò nell'oceano dell'amarezza.
Misericordiosissimo Gesù, che dal tesoro della tua Misericordia elargisci sovrabbondantemente le tue grazie, accoglici dentro al tuo Cuore, che verso tutti è d'una bontà infinita, e non permettere che ne usciamo mai più. Te lo chiediamo per l'imperscrutabile amore di cui ardi verso il Padre Celeste. Non può l'uomo scrutare i tuoi portenti, nascondi al santo come al peccatore, Misericordia eterna del Signore che al cuore stringi giusti e penitenti.
Eterno Padre, guarda con misericordia le anime fedeli che sono l'eredità del tuo Figliolo, e per la dolorosa sua Passione, concedi ad esse la tua benedizione e proteggile continuamente, affinché non abbiano a perdere l'amore e il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e dei santi cantino gloria per l'eternità all'infinita tua Misericordia. Amen.


 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

sabato 19 aprile 2014

Novena - 2° giorno - Coroncina della Divina Misericordia

DA RECITARE ALLE ORE 15.00 

Secondo Giorno della Novena

Oggi conduci a me le anime dei sacerdoti e dei religiosi e immergile nella mia imperscrutabile Misericordia. Esse mi diedero la forza di reggere fino alla fine l'amarezza della mia Passione: per mezzo loro, come attraverso dei canali, la mia Misericordia scorre sull'umanità.
Gesù misericordiosissimo, dal quale proviene tutto ciò che è buono, moltiplica sulle vergini consacrate la grazia, affinché compiano le dovute opere di misericordia, e tutti coloro che le vedono glorifichino il Padre della Misericordia che è nei Cieli. Nei cuori puri alberga la sorgente che scorre al mare dell'amor divino, chiara quale rugiada del mattino, più che le stelle in Cielo risplendente.
 Eterno Padre, mira con occhio di misericordia la schiera di coloro che scegliesti a lavorare nella tua vigna, le anime dei sacerdoti e dei religiosi: dona loro la potenza della tua benedizione e, per i sentimenti del Cuore di tuo Figlio in cui essi si trovano racchiusi, accorda loro il potere della tua luce, affinché sappiano guidare gli altri sulle vie della salvezza, fino a cantare insieme per l'eternità le lodi della tua imperscrutabile Misericordia. Amen.

 Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Guarita da tumore dal liquido che fuoriesce dal Cristo Risorto di Medjugorje

 Ulie Quintana da Los Angeles

 aveva recentemente scoperto un cancro al seno quando si recò a  Medjugorje nel mese di giugno. Quando ha posto un fazzoletto intriso di acqua che trasuda dalla scultura Cristo Risorto sentì un forte calore nel suo petto. Tornando a casa la sua prossima biopsia riivelò che la sua salute era perfetta.



Per dieci anni a partire dal 2001, la scultura in bronzo del Cristo Risorto alto dietro la chiesa di San Giacomo a Medjugorje ha trasudato. Considerata una reliquia dai pellegrini raccolgono le gocce su fazzoletti.Nel giugno di quest’anno ha svolto un ruolo significativo in ciò che sembra aver dato la guarigioneistantanea da un tumore al seno per Julie Quintana di Los Angeles, racconta:

“Il mercoledì prima del mio viaggio a Medjugorje, ho avuto una biopsia al seno. Ho anche ricevuto i risultati dei test che anno rivelato un polipo nel mio utero e cellule pre-tumorali.

Non ho potuto vedere uno specialista e avrei dovuto aspettare fino al mio ritorno dal pellegrinaggio. Dunque sono andata a Medjugorje in uno stato di torpore ero stordita, chiedendomi  come mai  avevo intenzione di affrontare un viaggio in un momento del genere” Julie Quintana racconta. “Uno dei tanti bei doni di Medjugorje, in piedi a pochi metri dietro a Chiesa di San Giacomo, è una statua di Cristo crocifisso, che trasuda dal suo ginocchio destro, continuamente per molti anni.  Molte sono Le guarigioni  che sono state attribuite a questo tipo di acqua, così la mia compagno di viaggio Sue Larson si fermò in fila con altri pellegrini a raccogliere alcune gocce di questo liquido.

Lei non ha deciso di benedire i suoi gli occhi con le gocce del liquido, poichè  aveva avuto un intervento di chirurgia oculare in passato, e ha preferito farlo fare a me.

“Ho toccato il liquido con le dita, fatto il segno della croce, e l’ho messo su fazzoletti da donare ; poi ho messo una goccia di olio al centro del mio seno destro, appena oltre dove c’era un grappolo di calcificazioni nelle condotte, dove la biopsia era stata fatta” dice Julie Quintana .

” Ai piedi del crocifisso, mentre eravamo fermi qualcuno ha esclamato: “i miei occhi stanno bruciando con calore!” è stata una sensazione intensa sensazione di calore nel tessuto dei suoi occhi, dall’alto delle sue palpebre fino agli zigomi.”



“Dopo aver detto questo, mi sono fermatoa riflettere . Anch’io, avevo avuto una sensazione forte calore dove il liquido ha toccato il mio corpo, sia sulla mia mano e nel punto esatto sul mio seno destro, tre volte che ho confrontato  lo spazio del seno destro, rispetto al sinistro. Ogni volta  la sinistra era fredda, mentre la parte destra era molto calda, non solo esternamente, ma  anche internamente Julie Quintana” racconta.

“Siamo tornati per una biopsia mercoledì il 15 di Giugno, e dopo una settimana, ho ricevuto una relazione che il mio seno era benigno. Poi ho visto gli specialisti, “Non c’è niente”, hanno detto, “assolutamente nulla. Non c’è polipo, e le cellule precancerose sono completamente sparite.”



“Ho voluto sapere come egli si spiegasse quest’evento, ed egli  ha detto “Bene, e a volte il corpo guarisce se stesso.”

 “Bene, sono appena stata ad un pellegrinaggio, gli ho detto.” e  lui ha risposto con un sorriso, “potrebbe essere che….”
Fonte: http://blog.studenti.it/stelladelcieloit/archives/6893

venerdì 18 aprile 2014

Oggi inizia la Novena alla Divina Misericordia:

DA RECITARE ALLE ORE 15.00 per 9 giorni

Novena della Divina Misericordia

“Novena alla Divina Misericordia che Gesù mi ha ordinato di scrivere e di fare prima della festa della Misericordia. Ha inizio il Venerdì Santo.
 

Gesù ha deciso di farci dei grandissimi doni, essendo Egli Re della Misericordia ancor prima che Giudice infinitamente giusto, poiché "l'umanità non troverà la pace finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia". Ecco qui le Sue promesse:

"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.
Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria. I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina.
Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore.". La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente:

O ACQUA E SANGUE CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI MISERICORDIA PER NOI IO CONFIDO IN TE.



"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".
Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo.
Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine."

"Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia.
La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace."


"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

Come invocare la Misericordia di Gesù Cristo Gesù, nella Sua infinita Misericordia ha ispirato a Suor Faustina la seguente potentissima preghiera, la Coroncina della Divina Misericordia, che si recita sulla corona del S. Rosario. Gesù ha promesso:
"Concederò grazie senza numero a chi recita questa Corona. Se recitata accanto ad un morente non sarò giusto Giudice, ma Salvatore.".

In principio:
+
Padre Nostro, Ave Maria,Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Sui 5 grani maggiori:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani minori:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine (3 volte):
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale abbi pietà di noi e del mondo intero.

Preghiera per ottenere la conversione di un peccatore .
Invocare l' intercessione di Suor Faustina Kowalska e recitare cin fede :
O sangue ed acqua che scaturisci dal cuore di Gesù, come sorgente di misericordia per noi, io confido in Te!
Gesù:
Quando, con fede e con cuore contrito, mi reciterai questa preghiera per qualche peccatore io gli darò la grazia della conversione.
Non temere Gesù tocchera' il cuore della persona a Lui lontana e gli dara' la grazia della conversione.
Per ogni preghiera puoi chiedere la conversione di un peccatore specifico e non dimenticare MAI l'intercessione di suor Faustina Kowalska .
Ogni giorno quando vedi persone che sono lontane dalla fede invoca l'intercessione di suor Faustina e recita questa preghiera. Al resto pensera' il Signore Gesu'.

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Primo Giorno della Novena

Oggi conducimi l'umanità intera e specialmente tutti i peccatori e immergili nell'oceano della mia Misericordia: con ciò mi consolerai dell'amara tristezza, in cui mi getta la perdita delle anime.
Gesù misericordiosissimo, la cui prerogativa è d'aver compassione di noi e di perdonarci, non guardare i nostri peccati, ma la fiducia che nutriamo nell'infinita tua bontà. Accoglici nella dimora del pietosissimo tuo Cuore, e non permettere che ne abbiamo ad uscire mai più. Te lo chiediamo per l'amore che ti unisce al Padre e allo Spirito Santo. Misericordia dell'Onnipotente che puoi salvare l'uomo peccatore, poiché Tu sei l'oceano dell'amore, soccorri chi t'invoca umilmente.
Eterno Padre, volgi il tuo sguardo di misericordia sopra l'intera umanità e specialmente sopra i peccatori, che sono rinchiusi nel Cuore infinitamente compassionevole di Gesù e, per la sua Passione dolorosa, mostraci la tua Misericordia, affinché cantiamo assieme, eternamente, la gloria dell'onnipotente tua bontà. Amen.
Come si recita la Coroncina della Divina Misericordia
Si recita con la corona del Rosario.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Si inizia con Padre Nostro. Ave Maria. Credo.

Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si dice:
Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si dice tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

giovedì 17 aprile 2014

I discepoli di questa sera :9 italiani e 3 di origine straniera, uno dei quali di fede musulmana

Ecco a chi il Papa farà la lavanda dei piedi

I nomi e le storie dei dodici ospiti della Fondazione Don Gnocchi a cui il Santo Padre Francesco dedicherà il gesto della lavanda dei piedi nella celebrazione del giovedì Santo, al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. Da Angelica (86 anni) a Osvaldinho (16 anni) eccoli, storia per storia

papa lavanda piedi
La carezza del Papa ai sofferenti. I dodici assistiti della Fondazione Don Gnocchi a cui il Santo Padre Francesco dedicherà il gesto della lavanda dei piedi, in occasione della Messa “in coena Domini” , giovedì Santo, al Centro “S. Maria alla Provvidenza” di Roma (via Casal del Marmo 401) sono il simbolo - ciascuno nel proprio calvario di lacrime e dolore e nel proprio bisogno di prossimità e speranza - delle vecchie e nuove forme di fragilità nelle quali la comunità cristiana è chiamata a riconoscere Cristo sofferente e a dedicare attenzione, solidarietà e carità.

Dodici pazienti accolti nei Centri della Fondazione Don Gnocchi con disabilità per alcuni temporanea, per altri cronica, con la quale fanno i conti dalla nascita o dalla giovanissima età. Di età compresa tra i 16 e gli 86 anni (italiani e tre di origine straniera, uno dei quali di fede musulmana), sono affetti da patologie invalidanti di carattere ortopedico, neurologico e oncologico.

Il più giovane di loro si chiama Osvaldinho. Ha 16 anni, è originario di Capo Verde e risiede a Roma da tempo. Nell’agosto dello scorso anno, un banale tuffo in mare ha straziato un’adolescenza fin lì normale. L’acqua troppo bassa, l’impatto violento, l’esito devastante: trauma vertebro-midollare con tetraplegia immediata. Gli arti paralizzati, completamente immobile, costretto su una sedia a rotelle. Non perde, però, la straordinaria voglia di vivere, tipica dei suoi anni, alimentata e sostenuta dalle cure e dalle terapie riabilitative a cui si sottopone ogni giorno al Centro “S. Maria della Pace” di Roma della Fondazione Don Gnocchi per recuperare e sviluppare le capacità residue.

Di altro genere la vicenda di Orietta, romana, 51 anni. A soli due anni è colpita da vaiolo che le provoca un’encefalite. Per la famiglia inizia un calvario fatto anche di emarginazione e incomprensioni. A 9 anni l’accoglienza al  “Cottolengo” di Roma, che aveva sede presso l’attuale Centro Don Gnocchi “S. Maria della Provvidenza”. Da 43 anni, Orietta vive in questa sua nuova famiglia allargata, senza per questo aver perso la sua famiglia di origine. Anzi, i genitori l’hanno continuamente seguita con amore e sorretti dalla fede. Non passa giorno che non la vadano a trovare, al punto da diventare volontari del Centro e non limitarsi ad accudire solo lei, ma affiancando gli operatori nell’assistenza degli altri ospiti, così da dilatare la loro stessa famiglia.

Infine, Samuele, 66 anni. A 3 anni il dramma della poliomielite, vera e propria piaga che falcidiava l’infanzia di quegli anni e a cui don Gnocchi si era dedicato una volta esaurita l’emergenza dei mutilatini. La famiglia di Samuele, paralizzato agli arti inferiori, non era in grado di garantirgli cure, né scuole speciali. Sarà proprio l’incontro con l’Opera di don Gnocchi a cambiargli la vita. Dalla provincia dell’Aquila, all’età di 13 anni, Samuele si trasferisce a Roma e qui inizia il suo percorso di rinascita. Al Centro “S. Maria della Pace” di Roma della Fondazione Don Gnocchi riceve cure mediche, istruzione, formazione professionale, un lavoro e qui trova persino l’amore, nella donna che poi sposerà. Samuele non ha più lasciato la Fondazione Don Gnocchi, diventandone operatore dipendente, fino alla pensione, raggiunta pochi anni fa. Ancora oggi, anche se non ha mai conosciuto personalmente don Carlo, continua a considerare don Gnocchi come un “padre”, come tutti gli ex allievi sparsi nel Paese, che hanno dato vita e una vera e propria associazione.

Questi gli altri pazienti della Fondazione Don Gnocchi a cui Papa Francesco laverà i piedi.
  • Marco, 19 anni, quinto anno al liceo scientifico tecnologico. Animatore nella parrocchia “SS. Annunziata” di Sabaudia (Lt), gli è stata diagnosticata nell’ottobre dello scorso anno una neoplasia cerebrale. Ha subito in questi mesi una serie di interventi chirurgici. È ospite, dallo scorso gennaio, del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
  • Angelica, 86 anni, originaria di Maenza (Lt). Contadina per tutta la vita, sposata con un armeno, tre figli, rimasta vedova a 39 anni, è stata presidente dell’Azione Cattolica del proprio paese. Nell’88 il primo intervento per protesi all’anca sinistra, ripetuto per una sostituzione nel ‘93. Nell’agosto dello scorso anno, la caduta con frattura scomposta dell’anca già operata e di varie costole. È in riabilitazione al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della Fondazione Don Gnocchi dopo un lungo calvario in varie strutture pubbliche.
  • Daria, 39 anni, affetta da tetraparesi spastica neonatale, ricoverata fin da piccola presso la degenza diurna del Centro “S. Maria della Pace” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
  • Pietro, 86 anni, due figli e tre nipoti. Artigiano per tutta la vita, risiede da circa un anno al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della Fondazione Don Gnocchi per deficit dell’equilibrio e della deambulazione ed ipotonotrofia muscolare.
  • Gianluca, 36 anni. Dall’età di 14 anni ha subito vari interventi per meningiomi. È ospite da due anni della RSA del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
  • Stefano, 49 anni, affetto da oligofrenia grave e spasticità in esiti di cerebropatia neonatale. Ha sempre vissuto in famiglia, da due anni risiede alla RSA del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
  • Hamed, 75 anni, originario della Libia, di religione musulmana. Ha lavorato per anni alla Camera del Commercio Italo-Araba. A seguito di un incidente stradale, ha subito gravi danni neurologici. È in riabilitazione al Centro “S. Maria della Pace” di Roma della Fondazione Don Gnocchi.
  • Giordana, 27 anni, originaria dell’Etiopia. Affetta da tetraparesi spastica in seguito a paralisi cerebrale infantile ed epilessia, risiede da vent’anni al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano della Fondazione Don Gnocchi. Scrive poesie e cura con altri disabili del Centro l’emittente web “Radio Don Gnocchi”. Nel 2002, aveva salutato personalmente Papa Giovanni Paolo II nel corso dell’udienza concessa alla Fondazione nel centenario della nascita di don Gnocchi.
  • Walter, 59 anni, affetto da sindrome di down. Appassionato di musica e di teatro, dopo la morte dei genitori è rimasto solo con il fratello. Ora la sua casa è il Centro Multiservizi di Legnano (MI) della Fondazione Don Gnocchi.

mercoledì 16 aprile 2014

Silvia Buso, miracolata a Medjugorje


Testimonianza di guarigione a Medjugorje: Silvia Buso


Mi chiamo Silvia, ho 21 anni e sono di Padova. Il 4 ottobre 2004 all’età di 16 anni mi sono ritrovata, nel giro di pochi giorni, a non poter camminare più e ad essere costretta a rimanere in carrozzina. Tutti gli esiti degli esami clinici erano negativi, ma nessuno sapeva quando e se avrei ripreso a camminare. Sono figlia unica, avevo una vita normale, nessuno si aspettava di dover passare momenti così duri e dolorosi. I miei genitori hanno sempre pregato e chiesto l’aiuto della Madonna affinché non ci lasciasse soli in questa dolorosa prova. Nei mesi successivi però sono peggiorata, ho perso peso e sono iniziate delle crisi simil-epilettiche. Verso gennaio mia madre ha contattato un sacerdote che seguiva un gruppo di preghiera molto devoto alla Madonna, e ogni venerdì andavamo tutti e tre al Rosario, Messa e Adorazione. Una sera poco prima di Pasqua, finita la funzione, si è avvicinata una signora e mi ha messo tra le mani una medaglietta della Madonna, dicendomi che era stata benedetta durante l’apparizione a Medjugorje, ne aveva solo una, ma in quel momento riteneva che io ne avessi più bisogno di lei. L’ho presa e appena sono tornata a casa l’ho messa al collo. Passate le vacanze ho telefonato al preside della mia scuola e mi sono fatta dare i programmi della classe che frequentavo, la terza liceo scientifico e nei mesi di aprile e maggio ho studiato. Nel mese di maggio, intanto, i miei genitori, hanno iniziato a portarmi ogni giorno al Rosario e alla S.Messa. All’inizio lo sentivo come un obbligo, ma poi ho iniziato a desiderare anch’io di andarci perché quando ero li e pregavo trovavo un po’ di conforto alla tensione provocata dal fatto di non poter fare le cose come gli altri miei coetanei.
Nella prima metà di giugno ho sostenuto degli esami a scuola, li ho passati e lunedì 20 giugno quando la fisiatra mi ha detto che doveva accompagnare sua madre a Medjugorje, d’istinto le ho chiesto se poteva portarmi con lei! Mi ha risposto che si sarebbe informata e dopo tre giorni ero già sul pullman verso Medjugorje con mio padre! Sono arrivata la mattina di venerdì 24 giugno 2005; durante la giornata abbiamo seguito tutte le funzioni e abbiamo avuto l’incontro con il veggente Ivan, lo stesso che più tardi avrebbe avuto l’apparizione sul monte Podbrodo. Alla sera quando mi è stato chiesto se volevo andare anch’io sul monte, ho rifiutato spiegando che la carrozzina su un monte non può salire e non volevo disturbare gli altri pellegrini. Mi hanno detto che non c’erano problemi e che avrebbero fatto a turno, così abbiamo lasciato la carrozzina ai piedi del monte e mi hanno preso in braccio per portarmi fino in cima. Era pieno di gente, ma siamo riusciti a passare.
Arrivati vicino alla statua della Madonna, mi hanno fatto sedere e ho iniziato a pregare. Ricordo che non pregavo per me, non ho mai chiesto la grazia di poter camminare perché mi sembrava una cosa impossibile. Pregavo per gli altri, per le persone che in quel momento si trovavano nel dolore. Ricordo che quelle due ore di preghiera sono volate via; preghiera che ho fatto veramente con il cuore. Poco prima dell’apparizione, il mio capogruppo seduto di fianco a me mi ha detto di chiedere tutto ciò che volevo alla Madonna, Lei sarebbe scesa dal Cielo sulla terra, sarebbe stata li, davanti a noi e avrebbe ascoltato tutti in modo uguale. Ho chiesto allora di avere la forza per poter accettare la carrozzina, avevo 17 anni e un futuro in carrozzina mi ha sempre spaventato tantissimo. Prima delle 22.00 ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c’erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c’era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell’occhio mi era inevitabile vedere. Finita l’apparizione al veggente Ivan, la luce svanì. Dopo la traduzione in italiano del messaggio della Madonna, due persone del mio gruppo mi hanno preso per portarmi giù e sono caduta all’indietro, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa, il collo e la schiena su quelle pietre e non mi sono fatta il minimo graffio. Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. Sentivo una voce dolcissima che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi. Subito hanno iniziato a gettarmi dell’acqua e mi hanno riferito che si sono fermati delle persone e alcuni medici che hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c’erano cenni di vita. Dopo cinque – dieci minuti ho aperto gli occhi, ho visto mio padre piangere, però per la prima volta dopo 9 mesi ho sentito le mie gambe e così scoppiando in un pianto ho detto tremando: “Sono guarita , cammino!” Mi sono alzata come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere dal monte perché ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma arrivata ai piedi del Podbrodo quando mi hanno avvicinato la carrozzina, l’ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il Krizevac da sola con le mie gambe.
I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perché mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle. Non ero andata a Medugorje in carrozzina pensando di poter tornare con le mie gambe. Era la prima volta che ci andavo, è stato bellissimo non solo per la Grazia che ho ricevuto, ma per l’atmosfera di pace, calma, serenità e grandissima gioia che lì si respira. All’inizio non facevo mai testimonianze perché ero molto più timida di adesso e poi avevo numerose crisi simil-epilettiche durante la giornata, tanto che a settembre 2005 non avevo potuto riprendere a frequentare la quarta liceo. A fine febbraio 2006 era venuto padre Ljubo a tenere un incontro di preghiera a Piossasco (TO) e mi avevano chiesto di andare a fare testimonianza. Ho un po’ tentennato, ma alla fine sono andata; ho reso testimonianza e ho pregato il S.Rosario. Prima che andassi via padre Ljubo mi ha benedetto e ha pregato qualche istante sopra di me; da lì a pochi giorni sono completamente scomparse tutte le crisi. La mia vita ora è cambiata e non soltanto perché sono fisicamente guarita. Per me la Grazia più grande è stata quella di scoprire la Fede e sapere quanto amore Gesù e la Madonna hanno per ciascuno di noi. Con la conversione è come se Dio mi avesse acceso un fuoco dentro che va costantemente alimentato con la preghiera e l’Eucarestia. Qualche vento poi potrà soffiarci ma se è ben alimentato, questo fuoco non si spegne e ringrazio infinitamente Dio per questo immenso dono! Ora nella mia famiglia ogni problema lo affrontiamo con la forza del Rosario che preghiamo ogni giorno tutti e tre insieme. In casa siamo più sereni, felici perché sappiamo che ogni cosa è secondo la volontà di Dio, del quale abbiamo piena fiducia e siamo estremamente contenti che Lui e la Madonna ci guidino. Con questa testimonianza io voglio rendere grazie e lode alla Madonna e Gesù anche per la conversione spirituale avvenuta nella mia famiglia e per il senso di pace e gioia che Loro ci donano. Vi auguro di cuore che ognuno di voi senta l’amore della Madonna e di Gesù perché per me è la cosa più bella e importante della vita.

giovedì 10 aprile 2014

Se vuoi lavorare per il Signore devi essere pronto a portare la Croce con Lui.



LA VEGGENTE MIRJANA: -Attraverso le apparizioni ho capito che se desideri lavorare per il Signore, se vuoi veramente dedicargli tutta la vita, sulla tua strada non troverai niente altro che la Croce. Solo la Croce. Perché, per il Signore, «lavorare per Lui» significa essere pronti a portare la Croce con Lui.

Pace è anche la Croce. Se il Signore occupa il primo posto nel tuo cuore, tutte le croci che ricevi nella vita le porti con pace.

E così viene meno quell'attitudine — così tipica negli italiani — di chiedere sempre «perché, perché io, perché a me?»... Quando parlo con i gruppi italiani non finisco mai di sorprendermi per il fatto che, per ogni cosa, mi venga chiesto il perché. E ogni volta mi rendo conto che noi non abbiamo mai detto alla Madonna «perché?», dal momento che se Lei ci dice «fai quello o fai questo», Lei certo sa il perché. Chi sono io per chiederle ragione, dato che tutto ciò che Lei fa e chiede è per il nostro bene? Una mamma pretende dai figli solamente ciò che è bene per loro. E così anche la Madonna: se ti chiede il digiuno a pane e acqua il mercoledì e il venerdì, non hai bisogno di chiederle perché o di mettere in dubbio che ciò avvenga a tuo vantaggio.

Domanda: Maria si preoccupa per noi fino alle lacrime. Ma in molti, di fronte al mistero del Male, alla guerra, al terrorismo, a un incidente, alle catastrofi naturali, alle morti innocenti, si chiedono: ma Dio dov'era?

Questa non è una domanda da fare a me. Per quel che mi riguarda, quando sento che c'è stato un terremoto o che è caduto un aereo prendo il Rosario e prego per la gente coinvolta: che il Signore dia soccorso, anche alle anime di coloro che sono morti; e che a chi resta dia la forza di sopportare la croce che hanno ricevuto. Mai mi è venuto da chiedermi il perché di questo o di quello, o a che cosa serva, o perché Dio l'abbia potuto permettere. Forse è il nostro modo di pensare che è un po' diverso dal Vostro: subito dopo la guerra la chiesa era piena di donne in lutto che avevano perso i mariti e i figli, ma a nessuna è venuto in mente di pensare:

«Signore perché hai permesso questo?». Dio è amore e questo è un fatto, e il Male non viene da Lui e questa è la necessaria conseguenza. Se Dio permette la croce è forse che dobbiamo accettare di portarla con amore come il Signore ha portato la sua. Se non ricevo delle croci pesanti tanto meglio, ma se, un giorno, avvenisse il contrario, dovrei pensare che sono capace di portarla. Ricordiamoci che il male non è da Dio e accettiamo quello che vuole il Signore come un bene per la nostra vita. 

Fonte : http://medjugorje.altervista.org/doc/mirjana/int_mirjana_1.html

sabato 5 aprile 2014

A pochi minuti da Medjugorje potrete ammirare le cascate di Kravice

Cascate di Kravice e fiume Trebižat

Tra gli elementi naturalistici più affascinanti della regione, spiccano le spumeggianti cascate di Kravice, a circa 40 km da Mostar . Le acque del fiume Trebižat si ramificano, cadendo da pareti di tufo ad un'altezza di 30 metri, e formano un anfiteatro naturale largo 150 metri, allestendo uno spettacolo che ricorda, seppure in dimensioni ridotte, quello delle imponenti cascate del Niagara.
Frequentato nella stagione estiva soprattutto da appassionati di rafting e dagli abitanti locali, è il luogo ideale per tutti coloro che cercano relax e divertimento stando immersi in un ambiente incontaminato, accompagnati dal suono costante delle cascate in sottofondo. Nei pressi delle cascate si trovano anche una piccola grotta, in cui si possono ammirare stalattiti formate da carbonato di calcio, un antico mulino e un vascello.
Il fiume Trebižat consente, inoltre, piacevoli gite in canoa, organizzate da esperti operatori locali, con percorsi fluviali di 10 km al costo di 35 euro a persona circa (comprensivo di guida, canoa ed equipaggiamento). Un'esperienza davvero imperdibile, in cui i ritmi frenetici della vita quotidiana sembrano solo un ricordo lontano.

Per informazioni: Centro Informazioni Turistiche (TIC)
Rade Bitange 5 - 88000 Mostar (città vecchia); tel.+387(0)36 580 275
www.hercegovina.ba - aperto da maggio ad ottobre.

NON COMPRARE QUESTI ANIMALI A MEDJUGORJE

  Non comprate queste testuggini...O SARETE MULTATI!!!

Sulla via per Medjugorje, il noto luogo di culto della Bosnia-Erzegovina, ai visitatori e ai pellegrini sono offerte in vendita testuggini,  esibite crudelmente dai bracconieri  in gabbie strette e affollate (come potete constatare con i vostri stessi occhi).

L’Associazione amica Tartamondo lancia un appello che invita a NON COMPRARE QUESTI ANIMALI!! In tal modo evitiamo di alimentare un mercato non solo spietato ma anche illegale. Senza documentazione che ne certifica la provenienza e assicura che essi non sono stati catturati in natura, infatti, si corre il rischio di essere sanzionati e subire il sequestro dell'animale una volta tornati in Italia.

Per maggiori informazioni:
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/184

venerdì 4 aprile 2014

Per più di 1 ora quella croce rimase visibile a tutti

1Croce_Medjugorje_da_Cittadella_Nuovi_Orizzonti


E’ il 15 agosto e molti sono andati in vacanza. Migliaia di persone provenienti da moltissimi paesi del mondo hanno scelto una meta alquanto insolita per il ferragosto: un paesino sperduto della Bosnia Erzegovina, Medjugorje.
Desiderano infatti festeggiare lì la festa di Maria Assunta in Cielo. Molti non sono al loro primo viaggio, sono voluti tornare a Medjugorje perché proprio lì è avvenuto qualcosa di inspiegabile a parole, che ha segnato in profondità il loro cuore e la loro vita.

Arriva il momento dell’apparizione e tutti i pellegrini sono raccolti in preghiera. C’è chi è profondamente convinto che in quel momento la Madonna stia apparendo davvero ai veggenti e chi, più scettico, cerca di dare una spiegazione razionale al perché milioni di pellegrini da tutte le parti del mondo continuino ad affluire in questo paesino sperduto. Alcuni uniscono a un certo scetticismo una sana curiosità. Molti in fondo al cuore sperano di potere vedere in prima persona qualche segno che possa essere di conferma a un fenomeno così incredibile e controverso. Altri si domandano se sarà vero che la Regina del Cielo da 31 anni appare tutti i giorni a dei ragazzi (che ormai sono padri e madri di famiglia) che avrebbero avuto questo incredibile dono. Tante domande si affollano nella mente di molti: finisce tutto con la morte o davvero il Signore della creazione è venuto ad abitare in mezzo a noi e ha donato la sua vita per dischiuderci le porte del Paradiso? Esiste davvero Dio? Maria è la madre di un grande profeta o è la madre del Verbo di Dio? E’ possibile che lei venga a farci visita tutti i giorni tramite queste apparizioni e si renda visibile ai veggenti donando loro dei messaggi per il mondo intero? Se non è vero come hanno fatto a tenere in piedi una farsa così per più di trenta anni davanti a milioni di pellegrini passando il vaglio di sofisticate macchine scientifiche che hanno cercato di smascherare il presunto inganno? ... Sono domande importanti che la vita frenetica a cui siamo abituati ci porta a rimuovere ma che in luoghi come Medjugorje riaffiorano prepotentemente.
2_Croce_cielo_Medjugorje_15_agosto_2012
Ed ecco che, proprio mentre c’è chi è ancora profondamente immerso in preghiera ringraziando il Cielo per l’immenso dono di Maria che poco prima è apparsa ai veggenti e c’è chi invece non crede affatto che la Regina della Pace sia davvero apparsa (anzi è assolutamente convinto che tutto ciò che è connesso a Medjugorje sia inquadrabile tra i fenomeni di suggestione di massa, di poveri illusi che hanno bisogno di credere in qualcosa) di punto in bianco avviene un qualcosa che lascia a bocca aperta credenti e non credenti, medjugorjani convinti e scettici. Molti pellegrini hanno gli occhi alzati verso il Cielo e d’improvviso vedono formarsi un’ immensa croce luminosa. E’ grande l’emozione e lo stupore di tutti! I più scettici iniziano a pensare che siano anche loro caduti vittima della suggestione collettiva e inizino a vedere qualcosa che di fatto non c’è, eppure tutti scattano foto e la croce nel cielo può essere documentata, chiara e nitida. Si cercano allora altre spiegazioni possibili. Saranno scie di aerei che casualmente hanno formato questa bellissima croce! Ma presto arrivano degli aerei che lasciano delle scie decisamente più piccole e che nel giro di pochi minuti scompaiono mentre la croce misteriosa continua ad essere nitida e visibile a tutti fino a quando il sole tramonta. Saranno allora semplicemente delle nubi! Ma subito un'altra domanda sorge spontanea perché queste nubi compaiono in un cielo terso proprio subito dopo l’apparizione e decidono di assumere questa insolita forma di croce restando immobili per più di un’ora? Normalmente le nubi dopo un po’ cambiano forma spostate dal vento. Allora si tratterà di scie chimiche?!... Ma anche per questa ipotesi ci si pone subito la stessa domanda: perché questa scia dovrebbe apparire proprio subito dopo l’apparizione e mantenere una forma così delineata e precisa di croce… inoltre molti tra i presenti, esperti di questo fenomeno, affermano con certezza di averne viste tante ma di non avere mai visto niente di simile…


Certo noi vogliamo sempre dare una spiegazione scientifica a tutto e questo è anche giusto ma forse, in alcune situazioni, faremmo bene ad accettare che la spiegazione più scientifica è proprio sapere ammettere che ci sono ancora tante cose a cui non siamo capaci di dare una spiegazione scientifica. Spesso “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non può intendere” (Blaise Pascal). Inoltre che cosa potrebbe impedire al Creatore del Cielo e della Terra di avvalersi di fenomeni naturali per dare dei segni che rimandano ad altro?
Guardando la misteriosa croce comparsa nel cielo la maggior parte dei presenti esultano. Loro non hanno alcun dubbio: si tratta di un segno dal cielo. Anche i più scettici sembrano arrendersi a quella strana croce e accettare l’ipotesi che possa trattarsi di un segno. Pochi restano dell’idea che si tratti di qualche misterioso fenomeno naturale che per pura coincidenza si è realizzato proprio subito dopo l’apparizione disegnando questa immensa croce. Si tratta comunque di una croce che porta molti dei presenti e non (presto molte delle foto scattate dai presenti fanno il giro del web) a interrogarsi.
Non ho mai dato molta importanza ai ‘segni’ perché penso che ciò che conta è vivere il vangelo con tutto il cuore come la S.Madre Chiesa ci insegna e allora si contemplano i miracoli dell’Amore nella nostra vita. Devo ammettere comunque che quando ho visto le foto scattate da diversi punti di Medjugorje che alcuni amici lì presenti mi hanno subito inviato, sono rimasta decisamente colpita da questa immensa croce che sembra sovrastare la terra e devo dire che mi ha portato ad interrogarmi in profondità. Sono stata molte volte a Medjugorje e, a differenza di molti, non ho mai cercato segni e non ho mai visto il sole girare (fenomeno testimoniato da centinaia di migliaia di pellegrini). Sono piuttosto rimasta impressionata da migliaia e migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo raccolti in ascolto e in preghiera per tutto il giorno sotto il sole cocente di agosto; dalle tantissime persone che sono arrivate a Medjugorje distrutte e disperate e finalmente hanno trovato la pace del cuore e hanno cambiato radicalmente vita; da altri (tra cui tanti ragazzi accolti nella comunità Nuovi Orizzonti) che hanno testimoniato delle guarigioni del cuore incredibili.
Fonte:http://www.nuoviorizzonti.org/index.php/it/extra/news/7-news-spiritualita/289-una-croce-nel-cielo-a-medjugorje

Ringrazio la Mamma celeste che, prendendomi per le orecchie, mi ha portato fino a casa sua

La mia conversione avvenne nell’Agosto del 2008, quando decisi di partire per la prima volta per Medjugorje. Tantissime erano le domande che mi affliggevano sull’esistenza di Dio e che da alcuni anni mi portavano ad allontanarmi dalla Chiesa: non andavo a Messa (le uniche volte erano per Natale, Pasqua e qualche funerale). Calunniavo l’istituzione della Chiesa, offendevo i preti e il papa, ma soprattutto bestemmiavo. Come il fumo, l’alcol o il gioco d’azzardo, la bestemmia può diventare un vizio. E per me, lo era.
Ero arrivato al punto di bestemmiare senza neanche rendermi conto di farlo; ormai era parte del mio linguaggio. Partii con parecchie curiosità, ma soprattutto con il grande desiderio scoprire chi era o cosa fosse la Verità per me; sentivo che non ne sarei rimasto deluso. Inizialmente il viaggio è stato un po’ pesante, con tutto l’autobus che pregava e cantava, e io che mi annoiavo perché volevo dormire o ascoltare la musica. Ma, nonostante tutto, cercavo il più possibile di conformarmi al gruppo e pregare con loro, anche se non sapevo neanche come si usasse un Rosario.
Arrivati a Medjugorje notai subito un’atmosfera diversa, un “qualcosa” che prima d’allora non avevo mai provato. È incredibile pensare che durante il viaggio uscivano dalla mia bocca solo parole, mentre ora cominciavo a pregare con il cuore. I giorni, durante il meraviglioso Festival dei giovani, passarono in fretta: la mattina tra canti, balli e testimonianze; e la sera tra Rosario, Messa e Adorazione Eucaristica. È proprio da quest’ultima che ho sentito veramente toccare il mio cuore. Quella piccola Ostia, esposta, era in grado di compiere grandi cose. Il mio cuore si scioglieva ogni volta che la guardavo. Ogni sguardo era come un raggio di sole che pian piano illuminava il mio cuore……..

………..Vi fu una mattina che, prima di andare sul monte Podbrdo, ci fermammo sotto la casa di Vicka. Ero riuscito ad intrufolarmi fra la gente e a mettermi di lato alla scala da dove Vicka parlava. Era vicinissima a me. Aveva qualcosa di non comune, difficile da spiegare. Aveva gli occhi così profondi, e un sorriso così splendente che non riuscivi a smettere di fissarla e a ridere anche tu senza capire il perché. Quando mi ha imposto le mani sulla testa, il mio cuore si è letteralmente aperto, sprigionavo gioia da tutte le parti. Il viso di Vicka era davvero l’espressione dell’amore che la Gospa ha per noi, suoi figli.
Quell’amore che avvertivo costantemente, ma che si incarnava ogni volta che partecipavi ad una apparizione. In quei momenti, davvero il paradiso era in mezzo a noi, ed è proprio in quei brevi minuti che comprendi l’eternità del Paradiso, e ti rendi conto che tutto è reale, le apparizioni sono reali, Dio è reale. Prima di partire e durante quei giorni, pensavo di aver bisogno, e quindi ottenere, un miracolo per poter credere totalmente. Ma non è stato così: non ho mai visto nessun segno straordinario a Medjugorje, e la cosa mi aveva reso molto deluso. Guardavo continuamente il cielo, il sole, la croce del Krizevac, ma niente: l’unica cosa che ottenevo era un bel dolore agli occhi subito dopo.
Ma poi, col tempo ho capito che nessun segno mi sarebbe servito per la mia conversione. Dio ha preferito agire direttamente nel mio cuore, come da tempo cercava di fare, mentre io gli avevo sempre chiuso le porte del mio cuore. Ma a Medjugorje ho cominciato ad ascoltare la sua voce che è Verità: “Chiunque è dalla Verità ascolta la mia voce”, dice Gesù. Un segno straordinario come dono di Dio, certamente rafforza la tua fede, ma se non apri il tuo cuore alla Verità, se non hai permesso a Dio ti parlarti, allora nessun miracolo straordinario potrà mai cambiarti. Una guarigione fisica non è nulla a confronto alla guarigione spirituale.
La conversione del cuore, questo è quello che vuole che vuole Dio, ed è proprio per questo che la Madonna appare da 30 anni, per richiamare tutta l’umanità a suo figlio Gesù, supplicandoci sempre con i suoi messaggi alla conversione del cuore. Questa è stata una mia piccola testimonianza del mio primo pellegrinaggio. Le altre volte che ho fatto ritorno a Medjugorje, ho avuto la conferma di tutto quello che ho sperimentato la prima volta, ma, soprattutto, ho capito tante cose che dopo il mio primo viaggio non avevo capito o accettato.
Medjugorje non è il punto di arrivo della nostra conversione, bensì il punto di partenza, l’inizio di tutto, perché la nostra conversione, nonostante tante difficoltà, la costruiamo qui, nella vita di tutti i giorni.
Ringrazio la Mamma celeste che, prendendomi per le orecchie, mi ha portato fino a casa sua, a Medjugorje, dove mi ha presentato e offerto gratuitamente la Verità, cioè Gesù.
Umberto Greco
Medjugorje e Diakonia

L'amore che non è pronto a soffrire per la persona amata non è amore

Vi invito alla rinuncia in questo tempo di grazia
La Madonna ci invita alla rinuncia in questo tempo di grazia. Io so la parola rinuncia in lingua italiana, ma come probabilmente in tutte le altre lingue per prima ha un senso negativo. Rinunciare: ma nel profondo di questo processo, di questo fatto di rinunciare alle cose, alle abitudini del peccato, significa il cammino della libertà o verso la libertà. Rinunciare significa avere coraggio, lasciare le cose che in questo momento ci impediscono di incontrare Maria, di incontrare Gesù. E questo "Tempo di grazia" è tempo della Quaresima in cui vogliamo, rinunciandoci, avvicinarci a Gesù che soffre con Maria che ha sofferto con Lui.

"Meditate e vivete tramite i vostri piccoli sacrifici la passione e la morte di Gesù per ognuno di voi".

"Meditare" è una parola che viene dal latino e significa "cercare il centro"; evitare la superficialità ed entrare nel profondo dell'incontro con gli altri, in questo caso Gesù. Meditare significa allora veramente di nuovo rinunciare a molte cose attorno a noi e vedere il centro ed entrare nel centro. Significa di nuovo la lotta contro la superficialità. Rinunciare alle cose materiali, forse più alla televisione o a qualsiasi altra abitudine, significa direi un processo esteriore della meditazione. Noi siamo dispersi, siamo oggi proprio in pericolo, siamo distratti, ma la meditazione ci aiuterà ad entrare nel cuore delle cose. I nostri sacrifici ci aiuteranno ad entrare nella passione e morte di Gesù, perchè la morte di Gesù è la Sua passione per ognuno di noi. Ma dobbiamo anche dire che Gesù non ci ha salvato solo con la croce, la Sua sofferenza è passione, il Suo amore ci ha salvato. Perchè amore che era pronto anche a morire per noi e morendo per noi con l'amore ci ha salvati.

Ecco, sicuramente meditando e vivendo la passione di Gesù tramite i nostri sacrifici, il nostro cuore entrerà in questo processo, in questo fatto della passione e morte di Gesù che muore per amore. Capire che Gesù ha dato la Sua vita per noi in croce perchè ci ha amati deve o dovrebbe almeno darci una spinta forte ad andare con Lui. Allora avvicinandoci a Gesù che soffre per noi, vivendo un po' i nostri piccoli sacrifici noi capiremo il suo amore che Lui ha per ognuno di noi. Uno scrittore ha detto: “Si puo' credere solo all'Amore crocifisso; l'amore che non è pronto a soffrire per la persona amata non è amore, forse è qualche interesse o ricerca dei piaceri, ma non l'amore”. Ecco allora questo grande dovere direi per questo tempo di grazia, avvicinarci tramite i nostri sacrifici e le rinunce a Gesù che soffre e capire il Suo amore. E così scoprendo il Suo amore il nostro cuore sarà guarito e sarà pronto anche ad amare.

Il digiuno e la preghiera sono i mezzi per noi coi quali si può aprire il nostro cuore al Signore e in cui il nostro cuore può crescere nell'amore, nella fede, nella pace e questo è il criterio per la nostra preghiera, per il nostro digiuno, ma anche dico per la nostra Quaresima. Se non siamo più aperti al dono della fede, a credere, ad abbandonarsi al Signore, bisogna chiedersi dove vanno le nostre preghiere, dove vanno i nostri digiuni. Prima devono servire, dico in modo un po' tecnico, alla apertura del nostro cuore, essere aperto e ricevere questo amore e viverlo per la Chiesa. Chiesa siamo noi tutti; Chiesa è la nostra vita, diciamo la nostra casa; Chiesa è la nostra famiglia e chi ama Lui potrà e avrà anche la forza di rinunciare alle cose. Avrà la forza di combattere le abitudini del peccato e così naturalmente crescendo nella fede, nell'amore per la Chiesa cresceremo anche nell'amore presso la gente che è attorno a noi.

P. Slavko Barbaric

Tratto da www.medjugorje.org