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venerdì 31 luglio 2015

Anche quest' anno tanti giovani volontari per 26° Festival


Giovani volontari di Medjugorje al servizio di giovani di tutto il mondo

data: 30.07.2015.
Come di consueto, anche quest’anno gli stessi parrocchiani di Medjugorje, ed in particolar modo quelli giovani, sono coinvolti nell’organizzazione del Festival dei Giovani. Zdravka Šego, che fa parte della Gioventù Francescana di Medjugorje, durante un programma di Radio “Mir” Medjugorje, ha detto che, fino al 6 agosto prossimo, molti giovani volontari saranno al servizio dei giovani che verranno a questo evento da tutto il mondo: “Il nostro compito è aiutare lo svolgimento delle attività parrocchiali. Abbiamo allestito degli stand, vendiamo le magliette con il logo del Festival di quest’anno. Ci occupiamo anche dell’animazione dei momenti di danza durante il programma: insomma, noi ci siamo quando c’è bisogno di noi. Aspettiamo il Festival tutto l’anno ed esso è per noi una grande gioia. In quei sei giorni regna uno spirito particolare: è qualcosa di indescrivibile, che non si può esprimere a parole e che va vissuto. Anche durante le Adorazioni, le Celebrazioni Eucaristiche e le Catechesi si può imparare molto. Invitiamo tutti a venire al Ventiseiesimo Incontro di Preghiera dei Giovani di Medjugorje”. Andrijana Čilić, che, come Zdravka, fa parte della Gioventù Francescana di Medjugorje, farà questo servizio di volontaria al Festival dei Giovani per la prima volta. Si aspetta molto lavoro e molti bei momenti. Andrijana ci ha detto che moltissimi giovani vengono attirati a Medjugorje dalla preghiera e dallo spirito con cui si vive il Festival: “Io stessa vengo attirata da queste cose ogni anno, aspetto con impazienza questo periodo e la gioia che provo durante la preghiera, i canti e le Adorazioni. La gioia che si crea per tutto il tempo in cui ci si trova a Medjugorje è percepibile”. Darija Ramljak, invece, canterà per la prima volta nel Coro che animerà il programma dell’Incontro: “È il primo anno che faccio parte del Coro ed è per me un immenso onore essere stata chiamata a farne parte. Credo che i giovani non verrebbero a Medjugorje se non percepissero qualcosa di particolare qui”, ha affermato Darija nel corso di un programma di Radio “Mir” Medjugorje.
Fonte: http://www.medjugorje.hr/it/attualita/giovani-volontari-di-medjugorje-al-servizio-di-giovani-di-tutto-il-mondo,7095.html

Dalla Germania a Medjugorje in bicicletta per il 26° Festival dei giovani

Dalla Germania a Medjugorje in bicicletta per partecipare al Ventiseiesimo Incontro Internazionale di Preghiera dei Giovani

data: 30.07.2015.
Due giorni prima dell’inizio del Festival dei Giovani, Lukas Lorenz e Roland Kiechle, due pellegrini provenienti dalla Germania, sono arrivati a Medjugorje in bicicletta. Sono partiti da Monaco a metà luglio ed hanno percorso milleottocentoventi chilometri. In una intervista per Radio “Mir” Medjugorje hanno affermato di essere fieri per essere riusciti in questa impresa. Sono grati alla Regina della pace per tutte le grazie che lei ha concesso loro. Questi due giovani pellegrini tedeschi hanno anzitutto espresso la loro gioia di poter partecipare al Festival dei Giovani: “Ci rallegriamo, in particolare, per il fatto che potremo prendere parte alle Adorazioni serali ed alle Sante Messe, e per il fatto che potremo confessarci”. Ci hanno testimoniato che avevano parlato di questo pellegrinaggio a Medjugorje nella Settimana Santa, perché per loro questo è un posto speciale. Lukas ci ha detto che la sua prima venuta a Medjugorje risale a quindici anni fa e che è legato a questo luogo da moltissimi bei ricordi: “Per questo sono partito per questo viaggio in bicicletta verso Medjugorje con grande gioia. Per me questo è stato un pellegrinaggio di ringraziamento. Io ho vissuto la mia conversione durante una edizione del Festival, approfondendo la mia fede e la preghiera e sperimentando cosa significhi vivere con Dio. In questo viaggio ci sono stati certamente anche momenti difficili, ma il nostro scopo era arrivare qui per il Festival, e tenere davanti agli occhi questa meta ha reso il nostro viaggio più leggero. Lucas e Roland ci hanno parlato anche dei progetti che stanno portando avanti con i giovani in Germania, e che sono ispirati a Medjugorje: “In Germania ci sono molti movimenti molto forti a cui noi partecipiamo attivamente, e quasi tutti hanno un legame con Medjugorje. Ci sono molte persone che pregano e vivono la fede con noi. Torniamo sempre a Medjugorje con quei gruppi, portando poi in Germania tutte le grazie che riceviamo qui. Esse hanno un influsso sulla nostra spiritualità”. 
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/dalla-germania-a-medjugorje-in-bicicletta-per-partecipare-al-ventiseiesimo-incontro-internazionale-di-preghiera-dei-giovani,7096.html

Vediamo di capire un po’ meglio la causa dei divorzi e delle separazioni

La famiglia che non prega Gesù non possiede i veri valori morali della fedeltà al coniuge, della sincerità, della comprensione nelle discussioni, della bontà quando qualcuno causa incomprensioni. La differenza tra una famiglia atea o indifferente e una famiglia cattolica sono i fondamenti o principi per cui si regge in piedi la famiglia.

Padre Giulio Maria Scozzaro


I divorziati non sono emarginati dalla Chiesa né devono essere esclusi dalla comunità di preghiera. Al contrario, occorre stare più vicini e sostenerli nel cammino spirituale per la loro impossibilità di praticare i Sacramenti della Confessione e della Santa Comunione. Bisogna sostenerli anche se vivono nella condizione di peccato. Sono chiamati a compiere molti atti di Fede per ricevere aiuti divini ed affrontare la vita con l’aiuto di Dio.È un dato che i divorzi e le separazioni sono innumerevoli in Italia e nel mondo. Se già nell’Italia cattolica i divorzi rappresentano più di 1 su 3 matrimoni, pensate cosa ci sarà nel mondo ateo e pagano. Vediamo di capire un po’ meglio la causa dei divorzi e delle separazioni, spesso avvenuti per piccoli litigi o incomprensioni facilmente superabili. Ma dietro queste incomprensioni c’è sicuramente la mancanza di Dio.L’assenza di Gesù nei cuori delle coppie di sposi, è la prima vera causa dei divorzi.Il punto centrale è il vuoto spirituale in una famiglia che apparentemente sembra felice ma cova sempre all’interno ribellioni e litigi. Non può mai essere veramente felice una famiglia se non c’è Gesù. E se pensate a quelle famiglie atee di benestanti che ostentano felicità e successo, vi ingannate perché quella è solamente apparenza. Senza Gesù nessuno può considerarsi felice né fedele al proprio coniuge.
Ci sono coppie di non credenti che dicono di essere veramente felici, ma poi ogni occasione è buona per tradire… Quanti tradimenti…
La famiglia atea non ha armonia in sé, l’affiatamento è fondato solo sull’aspetto economico o si cerca di andare avanti in una clima di complicità finché tutto va bene… Quando arrivano le sofferenze o le tempeste della vita per sbagli commessi o per attacchi esterni, viene fuori la vera identità violenta o arrabbiata dei non credenti. Essi seguono la vecchia sentenza: “Occhio per occhio, dente per dente” (Es 21,24).
Anche le famiglie cattoliche possono trovarsi varie volte in situazioni di incomprensioni e di animosità, ma questo avviene di rado quanto tutta la famiglia prega e segue docilmente Gesù. Se tutti i componenti della famiglia hanno assunto i valori morali cristiani e si sforzano nel praticarli, tutti agiscono prontamente nella comprensione di chi sbaglia e tutti sono pronti a perdonarsi a vicenda e ad abbracciarsi. Questo è lo spirito cristiano dei veri seguaci di Gesù.
Quindi, è la mancanza di preghiera a distruggere la famiglia, a renderla debole e vulnerabile, a causare scossoni spesso irrimediabili. Senza Gesù la famiglia cattolica perde la sua santità, si macchia di continue violazioni e si apre agli attacchi violenti dei diavoli che in questo tempo si adoperano come mai prima nel cercare di distruggere tutte le famiglie. Lo disse la Madonna a Medjugorje:
“Cari giovani! Tutto quello che il mondo di oggi vi offre è illusione, passa. Proprio per questo potete comprendere che satana vuole, con la sua presenza, distruggere voi e le vostre famiglie. Cari figli, questo è il tempo delle grandi Grazie. (…) Vi chiedo di pregare innanzitutto per la pace nei vostri cuori e nelle vostre famiglie e poi per la pace nel mondo. Cari giovani, satana è forte e farà di tutto per disturbarvi ostacolandovi in tutte le vostre iniziative. Aumentate quindi le vostre preghiere perché ne avete particolarmente bisogno in questi ultimi tempi. La migliore arma da impiegare contro satana è il Rosario” (1 agosto 1990).
“Cari figli, vi invito a pregare in modo particolare perché satana vuole distruggere i miei piani e le vostre famiglie. Pregate continuamente” (12 settembre 2005).
“Cari figli, anche oggi la Madre vi invita: pregate, pregate per le mie intenzioni. Cari figli, desidero realizzare con voi i miei piani. In particolare, cari figli, vi invito a pregare per le famiglie. Oggi più che mai satana desidera distruggere le famiglie. Perciò siate perseveranti nella preghiera, riportate la preghiera nelle vostre famiglie” (15 maggio 2009).
“Cari figli, oggi più che mai desidero invitarvi alla preghiera. Cari figli, satana desidera distruggere le famiglie di oggi, perciò desidero invitarvi alla ripresa della preghiera famigliare. Pregate, cari figli, nelle famiglie, con i vostri figli, non permettete l’accesso a satana” (20 maggio 2011).
C’è un messaggio che merita più degli altri un’accurata attenzione:
“Dovete sapere che satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai! Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere e perciò è diventato ancora più aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche nelle vostre case. E riprendete l’uso dell’acqua benedetta!” (14 aprile 1982).
Questi messaggi ci hanno fatto capire meglio che tutti i diavoli si sono riversati in mezzo a noi per distruggere la Chiesa e le famiglie cattoliche. Contro la Chiesa continua ad agire con martellate violenti per abbattere il colonnato del Bernini di Piazza San Pietro, con evidenti piani distruttivi e che si manifesteranno presto.
Consideriamo per esempio il processo di ieri al maggiordomo del Papa, a me sembra tutta una finzione, anche la Grazia già anticipata dal portavoce Padre Lombardi. Una sola cosa è sicura: il maggiordomo rubava o fotocopiava le lettere arrecando danni molto seri all’autorità del Papa, ma tutto il resto è oscuro. Chi lo fatto assumere come maggiordomo del Papa e con quale vero incarico? Per conto di chi compiva questi reati? Chi lo protegge attualmente? Chi gli ha garantito una pena minima se restava in silenzio e si addossava ogni responsabilità? Mi fermo qui… sono molte la domande senza risposta!
Torniamo alla famiglia. La Madonna desidera che la famiglia cattolica ritorni a pregare insieme ogni giorno e metta Gesù al centro di ogni interesse. Se la preghiera continua ad essere individuale o isolata, la famiglia non si riparerà dalle tentazioni che di continuo arrivano dai diavoli e dagli attacchi dei nemici, spesso parenti ed amici. La preghiera fatta insieme la sera è importantissima, invece di ubriacarsi di televisione o di altro che ha lo scopo, secondo il piano di satana, di separare la famiglia anche se i componenti vivono nella stessa casa.
Anche se l’indissolubilità del matrimonio è vissuta, nei fatti c’è una separazione tra i componenti.
A pranzo e a cena non si parla perché la televisione è l’idolo da adorare, l’interesse principale e senza di essa non si può vivere. Viene così a mancare il dialogo tra i familiari, si parla solamente per disporre cose materiali, per interessi umani. La mancanza del dialogo porta molti coniugi a sfogarsi nell’ambiente di lavoro con la collega e il collega. E cosa ne viene fuori? Queste confidenze che andrebbero fatte esclusivamente al Sacerdote, diventano l’apertura per una relazione extramatrimoniale, commettendo l’adulterio che è la premessa in molti casi al divorzio o alla separazione.
Il metodo per vivere lunghi anni con lo stesso coniuge è la preghiera, che porta la presenza di Gesù nei cuori e nella famiglia, già consacrata e protetta dalla Madonna. Possono avvenire stanchezze ed incomprensioni dopo molti anni di matrimonio, ma c’è una grande differenza tra chi crede e chi rifiuta Dio. Mentre la coppia atea scoppia, quella cattolica comprende, ama, perdona. Le virtù che vivono i credenti permettono di superare le incomprensioni e i fastidi che emergono in certe situazioni, tutto viene coperto con il manto dell’amore.
In questo modo i giovani ricevono buoni esempi ed imparano a pregare, si formano una mentalità forte per combattere e vincere il male nel mondo. Insieme ai figli occorre recitare sempre il Santo Rosario, è la preghiera potente indicata dalla Madonna anche al Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei. Proprio oggi è la solennità della Regina del Santo Rosario di Pompei.
È necessario che i coniugi nelle preghiere del mattino consacrino la famiglia alla Madonna, questa di seguito è buona per cominciare a dialogare la Santa Madre nella preghiera e a pregare con il cuore.

CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA MADONNA
Vieni, o Maria, e degnati di abitare in questa casa. Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia.
Tu che sei Madre della Divina Grazia, ottienici di vivere sempre in Grazia di Dio e in pace tra noi.
Rimani con noi; ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità.
Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti Madre per l’Apostolo Giovanni.
Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male.
In questa casa sii Madre di Grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le Grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità. Suscita tra i nostri cari sante vocazioni.
Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con Te uniti in Paradiso.
Fonte:http://blog.studenti.it/stelladelcieloit/archives/category/padre-giulio-maria-scozzaro?doing_wp_cron=1438285930.5573320388793945312500

Pensavo che la gioia non esistesse.

Testimonianze dal Festival dei Giovani - Tratta dalla ml informazioni da Medjugorje
DALLA TESTIMONIANZA DI IRENA E MATTEO
«Sono Irena e vengo da Mostar, che si trova a mezz’ora da Medjugorje.

Prima della Comunità me ne sarei andata, per me era stupido stare qui perché si prega, non credevo in niente e in nessuno. Sono una ex tossica, ma la mia tossicità è cominciata da piccola perché ero già triste e pensavo che la gioia non esistesse, credevo di essere nata per essere triste. Non avevo nessuno che mi aiutava ad aprire gli occhi, le orecchie, il cuore, non avevo una mano forte in famiglia per guidarmi. Così giravo e cercavo la libertà. Tutto è cominciato lì, e la droga è venuta come l’ultimo gradino. Il passo più importante, dopo tanti anni di male, è stato quando ho detto: “Non ce la faccio più. Per favore aiutatemi!”.

Sono entrata in Comunità con molta fatica, i primi giorni era strano: mi sembrava che solo io ero tossica, le altre ridevano, cantavano.

Ero arrabbiata con me, con tutti e con Dio. Il primo amore concreto che ho visto è stato il bene della ragazza che si è presa cura di me. Avevo proprio bisogno di questo perché tanti mi avevano parlato di Dio ma io non li ascoltavo, perché l’amore lo dovevo vedere, toccare, sentire...

Non ho vissuto una conversione “lampo”, ho avuto bisogno di piangere, di soffrire, di questa lotta interiore per capire che Dio esiste. Oggi, dopo tanti anni di cammino, mi sono sposata in Comunità, e da donna sterile nel corpo e nello spirito come ero, ho la gioia di aver partorito una piccola bambina e di attendere un altro figlio. Vorrei dire soprattutto a voi ragazze che forse come me avete avuto delle ferite profonde, che magari avete abortito, che dobbiamo dare a Dio tutti questi pesi per guarire.

Ho visto in questi anni ragazze molto ferite che si odiavano per questo, e vi voglio dire che c’è una speranza, che quei bambini non sono morti perché Dio li ha accolti nel suo regno, e che anche noi dobbiamo rinascere...»

«Per tanti anni ero lì sulle panche come voi, e non avrei mai avuto il coraggio di salire qui a parlarvi se oggi non mi sentissi amato da Dio. Ringrazio la Madonna perché mi ha chiamato qui venti anni fa, e qui ho incontrato la Comunità Cenacolo. Non avevo mai usato le droghe, non avevo vizi tipo alcool, sigarette, marijuana, ma il mio cuore si sentiva solo, non amato, abbandonato da Dio. Per tanti anni giravo e cercavo in tutti i santuari una risposta, un aiuto, ma non trovavo la pace perché non mi lasciavo toccare da Dio, avevo come paura di Lui, paura dell’amore...

In Comunità ho incontrato una suora che mi ha fatto conoscere un Dio che mi ama quando sono buono e anche quando sono cattivo; oggi quando cado sento che Lui mi rialza, mi accoglie. Ho la certezza che Dio mi ama e mi ha voluto qui nonostante le mie debolezze, le mie fragilità, la mia timidezza, mi ama e desidera che io sia uno strumento di luce per gli altri e per me stesso soprattutto...

Ringrazio di cuore il Signore di poter vivere come famiglia in Comunità, perché ogni giorno mi riscopro marito, padre, e questo guarisce le ferite ricevute nella mia famiglia, per poter donare ai nostri figli un amore genuino, sincero, cristiano.

Vorrei dire a voi che Dio ci ama! Possiamo venire tante volte a Medjugorje, ma basta venire una volta sola e sentire che Dio ci ama, e la vita cambia! Grazie.»

Tratto dalla rivista “Resurrezione” della comunità Cenacolo

http://www.comunitacenacolo.it 

Per avere la Pace si deve avere la Fede - Padre Slavko

« Sono quattro anni che vi invito alla conversione »
Vi saluto tutti, ben arrivati.
In questi giorni molto caldi so che venire, fare un pellegrinaggio non è molto facile, ma questo è sicuramente anche il segno del vostro amore per la Madonna e anche la vostra voglia di capire cosa significa la pace, portarla nel proprio cuore e portarla anche al mondo. Non vi dirò la situazione coi veggenti; suppongo che abbiate letto molte cose nei libri e nei giornali; vi voglio invece dire un po' la spiritualità dei messaggi, cioè cosa significa o cosa può significare tutto questo per noi.
Voi sapete che all'inizio erano sei veggenti; dal Natale '82, cioè un anno e mezzo dall'inizio delle apparizioni, la Madonna ha terminato con Mirjana le apparizioni quotidiane e le apparirà per il suo compleanno.
Mirjana adesso ha una locuzione interiore, cioè sente la stessa voce che sentiva durante le apparizioni e dice che la Madonna durante queste locuzioni interiori le parla e prega. Di solito le parla sui segreti, dà nuovi dettagli e spiega.
Oggi mi hanno detto che ha avuto una locuzione la settimana scorsa per la festa dell'Assunzione della Madonna.
Le parlerà anche alla fine di agosto. Dopo la locuzione del 1° giugno di quest'anno Mirjana ha scelto Padre Pero, sacerdote di questa parrocchia, cappellano, come suo confidente, al quale dirà un giorno i messaggi segreti. Dieci giorni prima della realizzazione di un avvenimento glielo dirà e lui potrà dirlo al mondo tre giorni prima.
Per ora non ha detto ancora niente e lui non sa quando e come glielo dirà.
La situazione con Ivanka è questa: la Madonna non le appare più dal 7 maggio, la Madonna ha promesso di apparirle per l'anniversario delle apparizioni, cioè il 25 giugno '86.
In questa ultima e penultima apparizione ad Ivanka, se qualcuno cerca un argomento per l'autenticità delle apparizioni, può trovare un argomento a livello psicologico. Molti hanno detto o scritto che queste sono allucinazioni o malattia, ma quando si sa questo dettaglio, cioè che nell'apparizione ha detto: « Non vengo più. Verrò l'anno prossimo » e Ivanka è rimasta triste a causa del fatto che non verrà più, questo dettaglio può combattere tutte le teorie che parlano di allucinazioni o altre malattie psichiche.
Chi conosce un'allucinazione che dice: « Non vengo più? ». Allora si vede che si tratta di incontri con una persona che si lascia vedere quando vuole e si ritira quando vuole. 1 veggenti sono esposti a questo vedere, loro non possono dire: « Preghiamo, preghiamo e vedremo la Madonna ». No, cominciano a pregare quando sanno che la Madonna ha promesso di venire.
Allora si vede qui una libertà interiore totale nei cuori dei veggenti; non devono sforzarsi per vedere, per avere l'apparizione; restano normali, sono normali. Tutte le altre teorie devono proprio cadere, non possono sopportare questi dettagli, queste testimonianze dei veggenti.
Dall'altra parte sono già cinquanta mesi da quando questo succede; abbiamo lasciato fare anche molti esperimenti, tutti gli esperimenti possibili e l'ultima conclusione dei medici è stata: « Noi non possiamo spiegare cosa succede ». Ma i veggenti spiegano dal primo giorno: « Noi vediamo la Madonna ». Questo è molto importante per sapere, per accettare il messaggio.
Vicka riceve adesso dalla Madonna il racconto dell'avvenire del mondo; scrive tutto, ma tutto resta ancora per noi un segreto. Da questo fatto si può capire che le apparizioni vanno verso la. fine, ma noi non possiamo misurare coi nostri giorni, coi nostri mesi. Mirjana mi ha detto: « Alcune cose si avvicinano, per questa ragione ho scelto il sacerdote confidente ». Ma quando un veggente o un profeta dice che le cose sono vicine o prossime, questo si deve prendere nel senso biblico, un po' largamente, non misurare coi nostri mezzi. Nessuno di noi aspettava, non poteva neanche desiderare che queste apparizioni durassero così tanto.
Marija Pavlovié ci trasmette ogni giovedì un messaggio dalla Madonna, oggi vedremo quale sarà.
A Jakov la Madonna racconta l'avvenire del mondo, Ivan e Marija non hanno nessun compito speciale, Marija trasmette il messaggio del giovedì. In questo tempo le apparizioni durano da quattro a sette minuti.
I veggenti domandano la benedizione per tutti noi, anche per gli oggetti sacri, soprattutto per gli ammalati. Questo è molto importante per tutti voi che venite qua, sapere che riceviamo la benedizione della Madonna.
Nell'ultimo messaggio, era la festa dell'Assunzione, ci ha invitati a vivere i messaggi e ci ha benedetto con una benedizione solenne, permessa dal Signore.
Allora, anche se non dà ogni sera il messaggio per noi, un messaggio succede: viene la Madonna, ci saluta tramite i veggenti, ci benedice, ci conduce.
Questo è il primo messaggio: la sua presenza speciale, con la quale si possono spiegare tutte le altre cose.
Questo avvenimento dura già da cinquanta mesi e sempre di più viene gente, sempre più si fanno libri, filmati.
Questo si può spiegare solo con la presenza della Madonna. Anche le guarigioni, anche il nuovo spirito di preghiera, lo spirito del digiuno, della fede, si possono spiegare solo con la sua speciale presenza dalla quale riceviamo le grazie, si può, dire, in anticipo. Allora adesso è onesto domandare: « Perché viene la Madonna, che cosa vuole da noi? ». Una volta in un messaggio ha detto: « Quando il Signore viene, non viene per scherzo. Viene sul serio ». Anche nel messaggio a Mirjana, di giovedì scorso, ha detto: « Da quattro anni vi invito alla conversione. Questa è una cosa seria, convertitevi, perché non sia tardi ». Che cosa vuole la Madonna? Nel terzo giorno delle apparizioni Marija Pavlovic ha raccontato che ha avuto un'apparizione che è rimasta impressa nel suo cuore ha visto la Madonna con una croce grande e ha detto: « Riconciliatevi, riconciliatevi, riconciliatevi » ed ha detto il suo nome: « Io sono la Regina della Pace ». Vuole la pace per tutti noi. Ma che cosa significa la pace? La Madonna comincia col nostro cuore: allora la pace nel nostro cuore, la riconciliazione tra noi e Dio, tra noi e gli altri uomini, perdonare. E vuole insegnarci una nuova via per la pace.
Guardate qui, io mi domando: chi oggi, in questo mondo, può invitare la gente alla pace? Se lo fa un diplomatico, un presidente, un partito, gli altri si domandano che cosa pensa veramente.
Le parole hanno perso la loro forza; non crediamo più alle parole di tutti quelli che dicono: « vogliamo questo ». Soprattutto quando si tratta della pace.
Allora sulle nostre parole pesa la politica e la diplomazia: qui i veggenti ripetono da cinquanta mesi, senza politica e senza diplomazia: « Pace, riconciliazione ». E questi avvenimenti portano proprio a questo.
lo, lavorando qui con i pellegrini, con la gente che viene, credo sempre più alla bontà dell'uomo. Non ho incontrato mai nessuno qui che non vuole la pace, che non vuole la riconciliazione e che non vuole essere amato o amare. Noi portiamo in noi stessi proprio questo desiderio di avere la pace, ma vedo anche che siamo molto complicati; il peccato ci ha rovinati. Così la Madonna, tramite questi veggenti - che sono diventati semplici testimoni - vuole che noi ci muoviamo.
Ma per avere la pace si deve avere la fede, si deve pregare e digiunare. E alla fede occorrono alcuni fatti molto semplici: guardate quando i veggenti dicono: « Noi vediamo la Madonna. Noi la sentiamo, parliamo con la Madonna, possiamo darle la mano, possiamo toccarla. Abbiamo visto il Paradiso, il Purgatorio, l'Inferno » e quando Ivanka dice: « Ho visto mia madre », tutti questi fatti sono per noi, per la nostra fede. Noi possiamo di nuovo sentire che questo mondo dell'al di là esiste. I veggenti non sanno fare le teorie su queste cose. Loro dicono: « Noi vediamo » e basta, senza molte spiegazioni, come o perché. Dicono: « Noi vediamo; la Madonna ci invita ». E io vi dico che la nostra fede è molto superficiale. Tutti quelli che dicono: « Io credo » forse intendono solo questo: « lo so che Dio esiste », ma la fede significa un'altra cosa, un abbandono totale al Signore. È questo che vuole la Madonna nella fede qua: che ci abbandoniamo, che ci lasciamo guidare. In un messaggio ha detto: « Io voglio guidarvi, ma voi non vi lasciate guidare ». Allora ci sono chiesti: la fede come un abbandono, la preghiera e il digiuno.
Concretamente ogni giorno: il Credo, sette Padre Nostro, Ave Maria, Gloria, il Rosario intero, leggere la Bibbia; due volte alla settimana il digiuno; una volta al mese la confessione.
Quando noi cominciamo a fare questo, tutto l'altro ci sarà dato. Nel messaggio di due o tre settimane fa, la Madonna ha detto « Il Signore vuole agire tramite voi. Apritevi. Il Signore vuole darvi il necessario ». Allora se noi continuiamo a pregare, a digiunare e a credere, naturalmente anche con la grazia dell'amore, riceviamo tutto il resto. La pace e tutto sarà dato come una grazia, perché di questa pace ha parlato molto Gesù quando ha detto: « La pace che io darò non la può dare il mondo ». Non la possono dare i soldi, niente e nessuno in questo mondo.
Il Rosario: forse qualcuno si domanda perché centocinquanta Ave Maria. Io vi dico che è molto semplice. Questo è un invito ad una forma di preghiera molto adatta a questo tempo, ripetitiva, meditativa, biblica e quando si comincia a pregare il Rosario col cuore, si comincia ad imparare dalla Madonna come ci si comporta nella nostra vita, accettando la volontà del Signore - come la Madonna nell'annunciazione o quando visita sua cugina Elisabetta - pensando agli altri. Allora la preghiera è un mezzo per vivere col Signore, per vivere con la Madonna e per poter imparare la vita cristiana. Perché dobbiamo imparare la vita cristiana: noi siamo cristiani e dobbiamo, siamo obbligati. Il mondo aspetta da noi questo aiuto, è alla ricerca della pace,. della riconciliazione. Noi cristiani tante volte viviamo proprio come atei, con nessuna differenza nella nostra vita da tutti quelli che dicono: « Dio non esiste ». Abbiamo bisogno di una conversione più profonda. La Madonna vuole che noi ci abbandoniamo totalmente al Signore, che il nostro cuore appartenga al Signore, così non si perda niente e si riceva tutto. Questa è la stessa cosa quando la Madonna ci ha invitato all'inizio a pregare il Credo. Credo significa « cuor dare », affidarsi a Qualcuno, abbandonarsi a Qualcuno. Tutti questi avvenimenti vogliono che noi ci abbandoniamo totalmente, che diamo la nostra mano alla Madonna, la Madre, che ci invita ogni giorno per la pace.
(P. Slavko Barbaric - 22 agosto 1985) 

Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/pslavko/conversione.html

giovedì 30 luglio 2015

Coro e orchestra pronti per il Festival, domani si inizia

Un Coro ed un’Orchestra internazionali accompagneranno anche quest’anno l'Incontro Internazionale dei Giovani a Medjugorje

data: 29.07.2015.
Siamo alla vigilia del Ventiseiesimo Incontro Internazionale di preghiera dei Giovani, che si terrà a Medjugorje dal 31 luglio al 6 agosto 2015. Il Coro e l’Orchestra internazionali, che animeranno il programma dell’Incontro dal punto di vista musicale, costituiranno una componente irrinunciabile dell’evento. In questi giorni i membri del Coro e dell’Orchestra, che ormai da sei anni vengono diretti dal Prof Damir Bunoza, sono impegnati in prove intensive. Nel corso di un programma di Radio “Mir” Medjugorje, il Prof. Bunoza ha affermato che è una grande soddisfazione sentire cantare e suonare insieme persone provenienti da trenta paesi. Del Coro e dell’Orchestra fanno parte un centinaio di persone: “Gli impegni sono molti e tutto viene fatto con gioia. Ogni cosa viene fatta in un clima di spiritualità, di danza e di canto ed il livello qualitativo del Coro e dell’Orchestra è alto. Ammiro queste persone, che vengono a cantare qui per sette giorni: non è facile, infatti, venire dall’Italia, dalla Corea, dal Libano, dal Portogallo… Si crea una atmosfera che non può essere riprodotta in nessun altro luogo. La cura del Coro e dell’Orchestra del Festival occupano il primo posto nella mia vita professionale, vista la grande differenza di bellezza, spiritualità e canto che c’è tra questo ed alcuni altri progetti, che pure amo”.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/

Il 30 luglio moriva S.Leopoldo protettore dei confessori


A Medjugorje ,sul piazzale dei primi confessionali è posizionata la statua in bronzo di S.Leopoldo Mandic frate cappuccino protettore dei confessori, realizzata in grandezza naturale nel 1998 dallo scultore italiano Carmelo Puzzolo.
S.Leopoldo Mandic nacque il 12/5/1866 a Castelnuovo nella Dalmazia meridionale. A 16 anni iniziò gli studi religiosi a Venezia presso i Cappuccini, mentre svolse il suo ministero sacerdotale a Padova nel Convento dei Cappuccini.
Era un piccolo frate, alto solo un metro e quaranta, curvo, malaticcio, con artrite alle mani e difficoltà nel parlare. Persona umile e mite.
Instancabile nel confessionale, una celletta di due metri per tre, vi rimaneva dalle 10 alle 15 ore al giorno e si dedicava in modo particolare alla confessione dei sacerdoti.

statuapadremandicAlla fine del 1940 la salute peggiorava e nell’aprile del 1942 venne ricoverato in ospedale per un tumore all’esofago. Quando rientrò in convento riprese a confessare fino al mattino del 30 luglio quando morì dopo aver tentato di indossare i paramenti per la celebrazione della S.Messa.
Il 14/5/1944 due anni dopo la sua morte vi fu un’incursione aerea degli alleati anglo-americani che rasero al suolo la Chiesa e il Convento, ma miracolosamente venne risparmiato il suo confessionale. Lui stesso aveva predetto “La Chiesa e il Convento saranno duramente colpiti dalle bombe, ma questa celletta no. Qui il Padrone Iddio ha usato tanta misericordia alle anime…….deve restare a monumento della Sua bontà“.

La sua tomba venne riaperta dopo 24 anni e con grande sorpresa il suo corpo venne trovato intatto.
Venne poi beatificato da Paolo VI nel 1976, mentre Papa Giovanni Paolo II lo canonizzò nel 1993.
La festa di S.Leopoldo Mandic viene celebrata il 12 maggio di ogni anno.


 Sui lati della Chiesa di S.Giacomo sono posizionati molti confessionali: da una parte ve ne sono 25 costruiti nel 1990 e restaurati nel 2001, dall’altra 36 inaugurati nel 2012.
Esternamente ad ogni confessionale vi sono delle targhette indicanti la lingua con la quale il confessore accoglierà i penitenti.
Medjugorje è denominata “Il più grande confessionale del mondo“. I confessionali sono affollati da pellegrini che attendono pazientemente il loro turno, a volte confusi, increduli, sfiduciati. Il sacramento della riconciliazione è proprio la celebrazione della grande misericordia di Dio che dona il perdono delle colpe attraverso il Sacerdote, rinascendo nella grazia del Padre.
A Medjugorje c’è un forte richiamo alla rinascita spirituale. Molte persone infatti si confessano dopo molti anni di lontananza dai Sacramenti.
La Madonna ci ha inviato diversi messaggi sulla confessione, vorrei citarne alcuni:

15/01/1984

Molti vengono qui a Medjugorje per chiedere a Dio la guarigione fisica, ma alcuni di loro vivono nel peccato. Costoro non comprendono che devono cercare innanzitutto la salute dell’anima, che è la più importante, e purificarsi. Essi dovrebbero, per prima cosa, confessarsi e rinunciare al peccato. Poi potranno implorare la guarigione
02/08/1981

Coloro che hanno sporcato il mio vestito sono quelli che non sono in grazia di Dio. Confessatevi frequentemente. Non lasciate che nella vostra anima rimanga a lungo anche soltanto un piccolo peccato. Confessatevi e riparate i vostri peccati
06/08/1982

Bisogna esortare la gente a confessarsi ogni mese, soprattutto il primo venerdì o il primo sabato del mese. Fate ciò che vi dico! La confessione mensile sarà una medicina per la Chiesa d’occidente. Se i fedeli si confesseranno una volta al mese, presto intere regioni potranno essere guarite.
Fonte: http://www.progettomedjugorje.it/luoghi/confessionali

mercoledì 29 luglio 2015

Tutto è pronto per l’inizio del 26° Incontro Internazionale dei Giovani



data: 28.07.2015.

Sono in corso, a Medjugorje gli ultimi preparativi per il Ventiseiesimo Incontro Internazionale di preghiera dei Giovani. L’iniziatore di questo Incontro, che raduna giovani da tutto il mondo, è stato il defunto fra Slavko Barbarić, nell’ormai lontano 1990. Quel primo anno all’evento parteciparono un centinaio di giovani, due persone che suonavano la chitarra ed alcuni cantori. Il tutto si svolse in un tendone di colore verde. In seguito il numero dei partecipanti è aumentato di anno in anno, fino a superare il numero di presenze riscontrato ad ogni altro incontro a Medjugorje. Il Festival è caratterizzato da momenti di preghiera, canti, catechesi e testimonianze, e tutti questi contenuti vengono accompagnati da un coro e da un’orchestra internazionali. Come di consueto, anche i parrocchiani, ed in modo particolare quelli giovani, sono coinvolti nell’organizzazione dell’evento. Fra Stanko Ćosić ha evidenziato che i giovani della parrocchia operano come volontari, dando così una parte di loro stessi e del loro tempo: “È molto bello ed importante vedere che i nostri giovani non fanno alcuna separazione tra la loro vita di fede e la loro vita privata. Loro sono presenti, vogliono aiutare e partecipare, e questo desiderio deriva dall’ambiente in cui sono cresciuti in famiglia, ossia da un ambiente di preghiera nel quale vengono uniti a Dio e alla Madonna. Tutto questo essi poi lo trasmettono prestando la loro opera a favore della comunità parrocchiale, del santuario ed, in modo speciale, del Festival dei Giovani. Lo notano anche i giovani che vengono da ogni parte del mondo”.
 
PROGRAMMA DEL VENTISEIESIMO INCONTRO INTERNAZIONALE DI PREGHIERA DEI GIOVANI
 
Venerdì, 31. 7. 2015.
18.00     Rosario
19.00     SOLENNE APERTURA DEL FESTIVAL
             S. Messa
21.00 – 22.00  Adorazione al Santissimo
 
Sabato, 1. 8. 2015.
06.00 – 06.40     Rosario sul Podbrdo
                         intorno alla statua della Gospa
 
09.00     Preghiera
             Catechesi
             Testimonianze
12.00     Angelus
Pausa
16.00     Testimonianze
18.00     Rosario
19.00     S. Messa
20.30 – 21.30     Meditazione con le candele e
                         preghiera davanti alla Croce
 
Domenica, 2. 8. 2015.
Nel corso della mattinata – Sante Messe secondo i gruppi linguistici
16.00     Testimonianze
18.00     Rosario
19.00     S. Messa
20.30 – 21.30     Processione
                         con la statua della Madonna,
                         seguita dall’Adorazione al Santissimo
 
Lunedì, 3. 8. 2015.
09.00     Preghiera
             Catechesi
             Testimonianze
12.00     Angelus
Pausa
16.00     Testimonianze
18.00     Rosario
19.00     S. Messa
20.30 – 21.30     Adorazione al Santissimo,
                         seguita da benedizione da parte dei sacerdoti
 
Martedì, 4. 8. 2015.
09.00     Preghiera
             Catechesi
             Testimonianze
12.00     Angelus
Pausa
16.00     Testimonianze (Comunità Cenacolo)
18.00     Rosario
19.00     S. Messa
21.15     Rappresentazione della Comunità Cenacolo: CREDO
 
Mercoledì, 5. 8. 2015.
09.00     Preghiera
             Catechesi
             Testimonianze
12.00     Angelus
Pausa
16.00     Testimonianze
18.00     Rosario
19.00     S. Messa
20.30 – 21.30     Adorazione al Santissimo
21.30 – 22.00     MANDATO
Congedo con canti
 
Giovedì, 6. 8. 2015.
Salita sul Križevac (privata)
05.00     S. Messa sul Križevac
 
 
AVVISI
Portare cuffie e radiolina con frequenza FM, Bibbia, ombrello.
I gruppi che partecipano al Festival non devono programmare altre attività durante i giorni dell’incontro.
Durante l’Incontro dei giovani (eccetto la Domenica) non saranno celebrate le Messe mattutine per i pellegrini. Tutti i pellegrini parteciperanno alla Messa serale con i giovani.
Per tutto il tempo del Festival sarà assicurata la traduzione simultanea in lingua croata, inglese, italiana, tedesca, francese, spagnola, portoghese, polacca, slovena SK e slovena SLO, magiara, rumena, russa, ceca, coreana, araba, cinese mandarina e cinese cantonese.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/tutto-%C3%A8-pronto-per-l%E2%80%99inizio-del-ventiseiesimo-incontro-internazionale-dei-giovani,7081.html

La veggente Marija commenta l'ultimo messaggio con Padre Livio

TESTO DELLA DIRETTA DI MARIJA DA MEDJUGORJE CON P.LIVIO,PER IL MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE
25 LUGLIO 2015

P. Livio: Oggi, festa di San Giacomo, è una giornata particolare a Medjugorje.
Marija: Si, è il patrono della parrocchia di Medjugorje e per noi è una grande festa. Abbiamo fatto la processione con la statua di San Giacomo dalla chiesa fino al boschetto, dove c’era la vecchia chiesa, con il coro e tanta gioia. C’erano i parrocchiani, tanti pellegrini e sono arrivati tutti i novizi della provincia francescana. Questa sera, come ciliegina, c’è stata la presenza della Madonna e il messaggio per coronare questa bella festa.
P. Livio: E’ forse provvidenziale che il patrono di questa parrocchia sia anche il patrono dei pellegrini di tutto il mondo.
Marija: San Giacomo è un santo speciale. Sappiamo per esempio di questo cammino che fanno tantissimi, anche non credenti, che vanno a San Giacomo di Compostela. Per noi qui a Medjugorje è il cammino della conversione, al quale la Madonna ci chiama, un cammino verso la santità, verso l’eternità, verso il bene estremo che è Dio.
P. Livio: Raccontaci dell’apparizione di questa sera, in questa grande festa della parrocchia.
Marija: Questa sera, come ogni 25 del mese ci sarà l’adorazione eucaristica. E’ anche sabato, giorno nel quale c’è sempre l’adorazione, a cui nessuno può resistere. Qui a Medjugorje non si può non andare alla bellissima adorazione al martedì, al giovedì al sabato sera… con quei canti che toccano il cuore. Così oggi pomeriggio abbiamo deciso di metterci nella cappella al fresco e pregare per le intenzioni della Madonna. Eravamo con vari amici, sacerdoti, c’era anche un amico Vescovo e tanti giovani di età e giovani nel cuore. Abbiamo pregato, abbiamo cantato, abbiamo letto i messaggi ad ogni decina del Rosario, con calma, tranquilli. Prima dell’apparizione mi si è avvicinato un giovane sacerdote messicano e mi ha detto: “Marija, oggi in modo speciale raccomanda i sacerdoti alla Madonna, perché i sacerdoti sono in difficoltà e hanno tanto bisogno”. Poi è arrivata la Madonna, che è rimasta a lungo, più a lungo del solito, mi hanno detto. Durante l’apparizione ho raccomandato alla Madonna tutti i sacerdoti e tutti i consacrati e li ho messi nel suo Cuore Immacolato. Allora la Madonna si è messa a pregare il Padre nostro con me per tutti i sacerdoti e i consacrati e tutti i presenti si sono uniti. Normalmente non prega il Padre nostro, ma oggi sì. Era gioiosa e ha dato anche questo bellissimo messaggio. Per la lunghezza dell’apparizione, il bellissimo messaggio, ma soprattutto per la gioia che sprizzava dalla Madonna, io, dopo l’apparizione, mi sentivo come ubriaca, mi sembrava di essere in Paradiso; sentivo il bisogno di restare un po’ da sola perché gli altri non potevano capire quello che io provavo. L’amico Vescovo mi ha detto che voleva farmi un’intervista perché raccontassi anche l’espressione della Madonna, la sua gioia, l’armonia della sua bocca, dei suoi occhi, oltre alle sue parole.
P. Livio: Mi ha colpito questa frase che dà tanta speranza: “Il mio amore è più forte del male”: la Madonna è qui come regina e il suo amore vincerà.
Marija: Sì, la Madonna ha detto questo con una forza, con una gioia, con una fierezza e una fermezza tale che dopo, quando ho scritto quelle parole, mi sembravano povere, mentre quando le diceva la Madonna erano così ricche, così forti… Eppure ero sicura che le parole erano esatte. Mi sentivo ancora presa dalla sua presenza, ripiena della gioia nel sentire profondamente che la Madonna è con noi, che ancora ci sta dando messaggi e anche consapevole del dono che mi aveva fatto per essere un tramite nelle mani di Dio e della Madonna.
P. Livio: C’è una frase molto forte, anzi due imperativi: “Perciò lasciate il male e scegliete il bene”. Dobbiamo deciderci.
Marija: Si, la Madonna ha detto che se vogliamo il futuro, la speranza e la salvezza, dobbiamo essere uniti a Dio, dobbiamo lasciare il male e scegliere il bene. Questo è molto chiaro e semplice: “Scegliete il bene, scegliete l’amore, scegliete la gioia, la positività”. In mille modi la Madonna vuole dirci di scegliere i comandamenti di Dio. Poi c’è una cosa nuova: “Io sono voi e con voi intercedo presso Dio”. Come a dire che la Madonna ci ha preso con sé, ci ha messo nel suo cuore e ci ha portato davanti al cospetto di Dio. Lei dice che non è sola, ma con tutti i suoi figli si prostra davanti a Dio e chiede e intercede per loro… per noi! Anche questo mi ha riempito di gioia…
P. Livio: E’ anche bello perché dice: “… per tutti i vostri bisogni”. Non solo i bisogni spirituali, ma anche materiali: malattie, lavoro, tante cose della vita quotidiana. La Madonna non dimentica nessuno e non dimentica niente.
Marija: E’ vero. Poteva dire “per tutti i vostri bisogni spirituali”, invece ha detto: “Per tutto quello che avete nel vostro cuore, state tranquilli, date a Me che Io porto a mio Figlio Gesù e non preoccupatevi; offrite a me, al mio Cuore Immacolato, al Cuore di mio Figlio Gesù. Offrite, date, perché non siete soli, Io sono con voi”. In mille modi la Madonna ce lo sta dicendo.
P. Livio: Dopo questo messaggio ci sentiamo più forti, più gioiosi, più pieni di speranza guardando al futuro.
Marija: E’ vero, perché Lei è con noi, Dio è con noi e quando siamo con Dio non c’è crisi, non ci sono problemi, non c’è la morte; c’è invece speranza, c’è gioia, c’è l’amore di Dio che è immenso, c’è il dono di Dio che ci sta dando attraverso la presenza della sua Madre, della nostra Madre. E questo mi riempie di gioia.
P. Livio: Mi pare che ti faccia molto bene stare a Medjugorje.
Marija: Sì, in tutti i sensi. Sai che ho passato i 50 anni e comincio a pensare di più al Paradiso e la Madonna mi sta aiutando. Siamo come un albero che il Signore pota, tagliando via tante cose e dice: “Non preoccupatevi. Quando hai Dio non ti mancherà niente”. Certo, nella vita ci sono le preoccupazioni, ma siamo coscienti che quando abbiamo Dio, nulla ci manca. Perché Lui è la nostra speranza, Lui è la nostra gioia, Lui è il nostro amore… Noi uomini siamo poveri, abbiamo bisogno di affetto, di amore, di cose materiali, di lavoro, di salute, di amicizia… abbiamo bisogno di tante cose, ma la Madonna ci dice che abbiamo bisogno soprattutto di Dio, che dobbiamo attaccarci a Lui, alla speranza, alla salvezza, alla gioia che Dio ci dà. Senza Dio non abbiamo futuro… Senza Dio siamo poveri, deboli, disperati, angosciati. Ma quando abbiamo Dio, non ci manca niente. Lasciamoci guidare da Lui e dalla sua Madre.

-Marija ha quindi pregato il “Magnificat” e il Gloria.
- Padre Livio ha concluso con la benedizione.

"Cari figli! Anche oggi con gioia sono con voi e vi invito tutti, figlioli, pregate,
pregate, pregate perché possiate comprendere l' amore che ho per voi.
Il mio amore è più forte del male, figlioli, perciò avvicinatevi a Dio perché possiate sentire la mia gioia in Dio.
Senza Dio, figlioli, non avete né futuro, né speranza, né salvezza, perciò lasciate il male e scegliete il bene. Io sono con voi e con voi
intercedo presso Dio per tutti i vostri bisogni. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata.”

Fonte:Radio Maria

A piedi da Zagabria a Medjugorje per il Festival dei Giovani

Sabato 18 luglio, dopo la Santa Messa mattutina, un gruppo di sei pellegrini, formato da Nikola Bodružić, Vigor Grego, Patrik Horvat, Karlo Jandrijević, Matija Ricov e Danijel Stanić, si è diretto verso Medjugorje. Sono così iniziati i loro quindici giorni di cammino, in cui faranno dai trenta ai trentacinque chilometri al giorno. Essi hanno denominato il loro pellegrinaggio “Labora et ambulans ora”, ossia “Lavora e prega mentre cammini”, ispirandosi al motto benedettino “Ora et labora”, perché la maggior parte del loro tempo durante il cammino viene impiegato per pregare e cantare: “Tutto è cominciato un po’ più di un anno fa, con l’idea che forse un giorno avremmo potuto andare a Medjugorje a piedi. Col tempo poi quell’idea si è trasformata in un vero e proprio pellegrinaggio. Nelle nostre preghiere includiamo tutte le persone a noi vicine, la nostra comunità parrocchiale e noi stessi. Abbiamo scelto Medjugorje come destinazione, perché quel luogo occupa un posto speciale nei nostri cuori, è un luogo in cui si sente la presenza della Madonna. Siamo felici di rimanere là per l’incontro dei giovani, durante il quale loderemo il Signore con giovani di tutto il mondo”, ha affermato Vigor Grego, nel corso di un intervento a Radio “Mir” Medjugorje. I sei giovani di cui parliamo fanno anche parte del gruppo di preghiera “Nati di nuovo” della parrocchia di Santo Stefano a Botinca, da cui è nata l’idea di questo pellegrinaggio.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/a-piedi-da-zagabria-a-medjugorje-per-il-festival-dei-giovani,7075.html

martedì 28 luglio 2015

Come nasce il Festival dei Giovani

Riguardo all’Incontro Internazionale dei Giovani di Medjugorje

data: 28.07.2015.
L’idea dell'Incontro Internazionale dei Giovani nacque nel cuore di un giovane pellegrino inglese, al termine dell’Anno Mariano (1988). Egli condivise questa sua idea con fra Slavko Barbarić. Fra Slavko diede il suo sostegno a quell'idea iniziando a organizzare e dirigere il Festival fino alla sua morte, avvenuta il 24 novembre 2000. Dopo lunghi colloqui e con molta buona volontà, la prima edizione di questo Incontro si tenne con successo. Le catechesi per i giovani erano tenute dai francescani dell'Erzegovina. I momenti di preghiera si svolgevano all'interno di un grande tendone verde o anche al fresco degli alberi nei pressi della chiesa di Medjugorje, come pure sulla Collina delle apparizioni o sul Križevac, mentre le molte ore di adorazione serale si svolgevano in chiesa. I canti erano diretti da un giovane sacerdote irlandese dotato di molto talento, Liam Lotan. Al termine del primo festival, si decise di continuare ad organizzarne altre edizioni. Si giunse così al II Incontro di preghiera dei Giovani, che risultò più ricco di contenuti e organizzato in modo migliore.
 
La fama del Festival si diffuse come quella di Medjugorje. Questo evento per giovani ha posto in rilievo la forza dell'invito alla pace, fino a dove esso possa giungere e come le persone lo accolgano con entusiasmo. Ma il Festival ha altresì evidenziato che i giovani si rendono conto che non si tratta di un invito ad una pace a buon mercato, ma a quella che Dio dà a tutti coloro che si convertono a lui con tutto il cuore. Quella esperienza ha avuto una risonanza la cui eco, aiutata dai mezzi di comunicazione sociale, si sente ancora oggi.
 
Molti, proprio dopo aver fatto quest'esperienza a Medjugorje, hanno deciso di seguire Cristo più da vicino, scegliendo una vocazione sacerdotale o religiosa. Oltre alle confessioni, proprio le vocazioni religiose sono uno dei frutti più belli di Medjugorje. I giovani amano le sfide e la chiamata di Cristo è appunto una sfida, è un invito ad una sequela radicale.
Fonte: http://www.medjugorje.hr/it/attualita/riguardo-all%E2%80%99incontro-internazionale-dei-giovani-di-medjugorje,7076.html

Medjugorje non può essere ridotta ad argomento di chiacchiere e di discussione.

« Maria è qui e ha bisogno di noi» Intervista con padre Jozo

Padre Jozo, qual è il dono di Medjugorje?
I doni e i progetti divini rimangono sempre per noi un mistero, ma dai frutti prodotti possiamo in molti casi capirne lo scopo. Per esempio, dai frutti degli ultimi duemila anni si può comprendere lo scopo dell’incarnazione, resa possibile dalla scelta della Vergine Maria: un nuovo testamento, una nuova strategia della salvezza. L’Incarnazione ha ricondotto l’uomo nel centro della creazione e ha reso possibile che la grazia di Dio passi attraverso Cristo, attraverso l’uomo.
Ma veniamo all’oggi: si dice che l’umanità sta vivendo un tempo di grande crisi, ed è vero: ci sono tante difficoltà nella famiglia, nella scuola, nell’educazione, di fronte alle quali persino noi cristiani sembriamo aver perso le risposte, perché la mentalità comune ci ha influenzato, ha intaccato i valori della nostra fede. Tutto oggi è contro l’uomo, contro la natura: la politica, la scienza, l’informazione, con i mass media che sono inquinati come l’aria, come il cibo. Tutto è contro l’uomo: non possiamo dire che il Signore ha creato una mucca pazza, o una pecora malata... Il Signore non ha affidato il mondo così all’uomo. E triste constatare che l’uomo ha gestito male queste cose, che ha prodotto male. Ed è triste anche vedere che di fronte a tutto questo non diamo il massimo per porvi rimedio... il problema è che quando l’uomo esce dai suoi confini, non tiene conto del suo li mite, perde di vista la sua missione e succedono cose gravi sulla terra.
In questa situazione anche la Chiesa ha sofferto e soffre. In questa situazione si sono verificati i fatti di Medjugorje. Ecco, dopo vent’anni Si può cominciare a vedere quale è lo scopo di queste apparizioni della Vergine: milioni e milioni di persone che hanno incontrato la Madonna sono ritornate a Dio. C’è un fiume di grazia che è partito da Medjugorje e che ha raggiunto tutto il mondo, tutte le nazioni, tutte le comunità e le culture.
Oggi vengono a Medjugorje uomini e donne da ogni dove: dal Giappone, dall’Indocina, dalla Corea e, segretamente e a rischio della incolumità, perfino dalla Cina. E ogni anno molti fra questi, che neppure erano cristiani, ricevono il battesimo.
Maria si è posta qui come luce delle genti, per risollevarci dai nostri problemi per aiutarci a sbrogliare le più differenti e ingarbugliate situazioni. E noi non possiamo far altro che dirle grazie, pieni di riconoscenza per questa donna per la gioia che ci ha donato con la sua presenza. A Lei, sempre obbediente al progetto del Padre, alla volontà di Dio, che anche in questo caso ha rinnovato con Gesù il suo «Eccomi, sia fatta la tua volontà».


Qual è il cuore di questo dono e dei messaggi della Vergine?

La presenza fisica della Madonna in questo luogo. La Madonna in carne e ossa ha fatto visita alla parrocchia fa visita alle case dei veggenti, come ha fatto visita a Elisabetta. Come in quella circostanza, anche a Medjugorje Maria si è fatta incontro con un saluto di pace con « Shalom». E come a Elisabetta, anche ai veggenti, alla gente di Medjugorje e, a tutti noi, Maria, attraverso quel «Shalom» ha trasmesso, ha iniziato la sua azione di grazia.
La sua presenza, poi, è presenza orante: attraverso il suo esempio costante Maria ci chiede di pregare. E se l’uomo risponde a questa chiamata e incomincia a pregare, qui immancabilmente per grazia riceve o rinnova il dono della preghiera. «Per grazia», perché la preghiera è un dono, e così è stato per noi della comunità parrocchiale: un grande dono.
Maria viene per renderci certi che Lei ci è vicina, e che attraverso di Lei l’uomo può ricevere tutto l’aiuto di cui necessita: è già questo il primo dei messaggi, il suo essere con noi, tra di noi. E a Medjugorje si sperimenta questa sua presenza: la si sente nell’aria, la si respira nella preghiera, la si riconosce nella comunione tra i pellegrini. È una sensazione tangibile, come il calore del sole in estate, e la pioggia di settembre. E questo lo conoscono tutti coloro che vengono a Medjugorje con cuore aperto.
Poi vengono i messaggi: essi servono per aiutarci a correggere i nostri errori, a mettere a posto le situazioni che abbiamo compromesso lasciate in sospeso. Maria parla per ricordarci gli aspetti fondamentali per la vita cristiana e per il nostro futuro; ci ricorda la preghiera, i sacramenti come l’Eucaristia , la confessione, ci invita a leggere la Parola di Dio, ad aprirci alla conversione del cuore: aspetti senza i quali la Chiesa non esiste.
Ho appena incontrato un pellegrino che mi ha confidato «Da quando sono stato a Medjugorje sto amando la Bibbia, vivo la Bibbia»... Ecco il dono, ecco il messaggio: si crea un clima nuovo in cui possono germogliare doni di fede, di pace, di conversione, di amore. Ecco il più grande messaggio, la notizia più importante: l’uomo che rinasce.


Come ha risposto il villaggio di Medjugorje in questi anni?

Che cosa Medjugorje ha fatto in vent’anni? Medjugorje ha pregato e ha fatto digiuno. Medjugorje ha imparato a inginocchiarsi davanti al Santissimo e alla Croce. Medjugorje è il luogo dove si trova la Madre celeste, dove si sente la Madre, dove l’uomo torna a Dio.


C’è chi dice che queste apparizioni sono un po’ lunghe... e che ciò è strano...
Ma come lunghe? Non lo sono affatto: ne abbiamo bisogno, e di più, per ché la partita in cui ci giochiamo la nostra vita spirituale, fortunatamente, non è una gara cronometrica. Perché perdere tempo a chiedersi se le apparizioni sono o non sono lunghe: Maria è qui per indicarci la via, approfittiamone. Non è forse molto lungo il tempo necessario per disintossicare chi è diventato dipendente, «inquinato» dalla droga? Quanto ci vuole per purificare il suo sangue, per ricostruirne la mentalità, rimetterne in sesto il corpo e l’anima? C’è bisogno di tempo, c’è bisogno che Maria appaia.


Maria attraverso i veggenti ci ha messo molte volte in guardia da Satana. Dalle Scritture sappiamo che sarà lei a sconfiggerlo. perché tanta preoccupazione?

La Madonna desidera liberare tutti gli uomini dal male, e per prima cosa dice che Satana c’è, esiste, ed è furbo e meticoloso. Mette in guardia in particolare coloro che ritengono che la vittoria ascetica della Madonna e personale su Satana sia semplice. No, non è semplice: la Madonna trionferà, ma gli uomini devono aiutarla. La Madonna interpella attraverso questi veggenti loro e tutti noi a farci suoi angeli, per aiutarla a sconfiggere il Maligno come è descritto nel racconto dell’Apocalisse. E ci dice: «Cari miei angeli, mi dovete aiutare, dovete vigilare con me».
Che è poi la medesima attenzione che ci è chiesta da Gesù con la parabola della zizzania: il contadino torna a casa dal campo appena seminato e se ne va felice a dormire per il lavoro svolto senza preoccuparsi che il nemico è sempre in agguato; e questi, la stessa notte, trovando la porta sguarnita, viene e sparge il seme cattivo... C’è il Nemico se l’uomo non è disattento lo vede, lo riconosce. Ma se l’uomo è disattento si sveglierà un giorno pieno di spavento con il campo infestato di zizzania, di ciò che non ha seminato.


Dove colpisce il Nemico?
Nelle esistenze di giovani senza vita e senza scopo. Guarda quanti suicidi , quanta disperazione quanta droga. Per fortuna Maria ci mette in guardia. Quante sono oggi le famiglie crollate: genitori e figli che vivono separati in casa, che non si parlano; sposi che non vogliono figli, bambini che vengono uccisi ancor prima di nascere. Sembrerebbe che l’egoismo abbia vinto. Ma, per fortuna, Maria ci dice che non è così e indica una via di uscita, ma ha bisogno di noi.

In che senso ha bisogno di noi?
La Madonna viene a Medjugorje per ricordare i valori che abbiamo smesso, che non si praticano più, e ci dà la grazia di poterli riconoscere e vivere. Ce lo dice con messaggi pieni di tenerezza: «Cari figli, voglio dividere la gioia, il mio amore per voi». La Madonna è piena di gioia perché è piena di grazia. E la grazia è un dono. E a Medjugorje milioni li persone hanno effettivamente trovato e testimoniato questo dono, insieme con il dono della preghiera: ed è per questo che Medjugorje non può essere ridotta ad argomento di chiacchiere e di discussione. Non dipende dagli uomini la verità di Medjugorje, non dipende da un parroco, non dipende dal vescovo. Non dipende dalla tua simpatia o dalla tua propaganda Medjugorje, ma piuttosto dalla tua risposta, dalla tua vita. Se nessuno vivesse Medjugorje sulla terra, essa non esisterebbe, ma grazie al Signore ci sono milioni di persone che cercano di vivere bene messaggi, il digiuno e di pregare di nuovo insieme in famiglia. E ogni settimana aumenta il numero di coloro che rispondono all’invito di fare li più per Dio. Di questi sì ha bisogno la Madonna per i suoi progetti.
Quando san Francesco tornò dalla Verna con le stigmate, i confratelli 1o videro piangere: «Ti fanno male?», gli chiesero. «No», rispose, «piango perché l’Amore non è amato». Gesù non è amato: per questo soffriva san Francesco, per questo il Papa è andato a Gerusalemme a pregare, a cercare il perdono dagli avversari di Cristo. Anche nella Chiesa oggi si ama poco Gesù: l’Amore non è amato. San Francesco in punto di morte fu interrogato dai suoi per conoscerne l’ultimo testamento; e lui, nonostante le sofferenze, disse: «Fino a oggi abbiamo fatto poco; cominciamo a darci da fare di più». Questa è la risposta dei santi e del nostro Papa, oggi.
Che cosa ho fatto io nei miei venti, quaranta, settanta anni di vita come cristiano? Occorre una nuova evangelizzazione perché il paganesimo è rifiorito proprio a partire da quei Paesi che si dicevano cristiani. Bisogna decidersi per Cristo e amare Lui. Ma sta a noi la scelta. Preoccupiamoci di portare frutto: pensate alla parabola del seminatore e cercate di portare molto frutto. Così cresce la Chiesa, non attraverso Internet o la Tv. Non ci sono nuove conversioni grazie alla Tv cattolica o a Radio Vaticana: questi sono strumenti buoni per i credenti, ma che gli atei rifiutano. La fede di pende dai testimoni. Non mancano le università, le scuole, le emittenti, i libri, i programmi, i giornali religiosi; ma mancano i santi nelle università, nelle scuole, nelle parrocchie, nei giornali, anche in quelli religiosi.
Per questo chi viene a Medjugorje ed è toccato dalla grazia, deve do mandarsi: «Chi sono io? Che cosa posso fare per la Madonna?». Quanti sacerdoti sono venuti in questi anni a Medjugorje, e quanti vescovi anche, e hanno fatto poco, e non hanno fatto nulla nelle parrocchie e nel le diocesi. Noi pensiamo: «La Madonna viene, farà Lei». E invece no, perché Lei sempre ripete: «Ho bisogno di voi».

Che cosa dobbiamo fare?
Maria è molto chiara. Come prima cosa vuole la nostra conversione, che lasciamo cadere le lusinghe del male, che ci allontaniamo una volta per tutte dalle sue sorgenti. L’uomo può vincere il peccato solo quando crede e si affida a Dio, quando si lascia guidare come figlio, mano nella mano della mamma. Allo stesso modo del figlio prodigo, che finalmente riconosce la bontà del padre, che finalmente si accorge di quanto lui tratti bene persino i servi e che non gli permetterà più di vivere peggio dei porci, così anche tu torna a casa da Dio tuo Padre.
Ma sappi che Satana ti farà da ostacolo perché è forte della sua gelosia. E evidentemente forte: come possiamo capire sempre dai frutti, in questo caso da quelli cattivi, che sono sotto i nostri occhi. Per questo dobbiamo rompere gli indugi, vincere la pigrizia, essere attivi: e prega re, pregare molto. Perché l’uomo che prega non permette che il Maligno gli entri in casa, che gli insidi la famiglia. Sono quasi cinquanta ormai i messaggi in cui Maria ci ha invitati a mettere la preghiera al primo posto nelle famiglie. E poi il digiuno. Chi fa digiuno e prega, come ha detto Cristo stesso, è più forte del Male: Satana trema di fronte all’uomo e prega e pronuncia con fede il nome di Cristo.


La Madonna, proprio nel giorno del Capodanno del 2001, all’alba del nuovo millennio, ha detto a Marija che Satana è come «libero dalle catene»? Che significa?

Ricordati che Satana non è onnipotente e che l’uomo unito a Dio e a sua Madre è più potente di lui. Ma questa unione ancora manca, e per questo motivo Satana è in qualche modo svincolato, ha libertà di intromettersi fra l’uomo e Dio: per questo occorre rinnovare la preghiera e il digiuno , come Gesù ha insegnato; e per questo, dietro Lui, oggi sua Ma Ire ripete: «Rinnovate la preghiera e il digiuno, con entusiasmo».

Pregare, digiunare, vivere ogni giorno i Sacramenti: se è fatto bene è un programma molto impegnativo...
Impegnativo. La realtà è che noi non siamo capaci più di offrire, di soffrire un po’ con Cristo. Uno dei primi giorni la polizia segreta ha fatto irruzione nelle case e strappato dai letti i giovani veggenti. Spaventati, tristi , senza scarpe, feriti, mi ritrovo in canonica i genitori e i fratelli: «Padre, che cosa possiamo fare?». Soltanto pregare. Ma fu difficile perché il tempo passava e i ragazzi non tornavano: mezzogiorno, niente; le cinque, niente. Al tramonto fummo presi da agitazione e a mezzanotte dallo sconforto. Io non riuscivo a trovare una parola di speranza. Finalmente, all’una e mezzo, per primo un ragazzo e poi tutti gli altri cominciammo a sentire un canto lontano. Erano loro: entrarono in canonica pieni di gioia mentre i genitori scoppiavano in lacrime. A quel punto Vicka si fece incontro alla mamma che si chiama Aurelia e disse: «Perché piangi?». Le fu risposto: «Ma non vedi che ora è? E tu domandi perché piango?». Ma la figlia, fattasi seria, aggiunse: «Non soffrire così; se questo è un tempo di prova, mettiamolo a frutto: chiediamoci che cosa possiamo soffrire per la Madonna, se possiamo offrirle quello che ci accade». E poi ripeté con fermezza: «Mamma è importante soffrire qualche cosa per la Madonna». Fu questo l’insegnamento che una ragazzina seppe dare a sua madre e a noi tutti. Di tutte le domande che avrei voluto fare ai veggenti quella sera non ne ricordo una; invece, da vent’anni mi accompagna sempre più presente un solo interrogativo: Che cosa posso fare oggi per la Madonna, che cosa posso offrire oggi per lei, per Cristo, per la mia Chiesa? lo sono sacerdote: se non sono capace di soffrire niente la mia vita religiosa non vale niente, è falsa. L’abito che porto mi impone questa riflessione. Un sacerdote che non sa offrire un po’ della sua sofferenza crolla.


Lei è sacerdote: nella crisi che attraversa l’umanità anche tanti sacerdoti e religiosi sembrerebbero oggi disorientati. Non a caso la Madonna avrebbe chiesto a Marija di pregare tanto per loro...
L’uomo che ha ricevuto il dono del sacramento del sacerdozio ha una grande responsabilità che lo rende non confrontabile con nessun altro. Non lo si può paragonare al maestro che insegna, al catechista che predica, al medico che guarisce; no, perché il sacerdote è sacramento, è segno visibile della grazia. Lui è segno che la Chiesa sta camminando sul la strada giusta, che il Signore non l’ha lasciata sola. Ecco il motivo per cui ogni sacerdote è un grande dono, una grande cosa.
Molti sacerdoti sono disorientati, e così molti religiosi. Dobbiamo levare le mani, congiungerle e chiedere nuove vocazioni. La Chiesa, se vuole avere santi sacerdoti, deve pregare per i sacerdoti; tante vocazioni sacerdotali non sono frutto del caso, ma frutto della preghiera. Guarda Anna nell‘Antico Testamento che, nella vecchiaia, chiede a Dio il dono di un figlio: che cosa fa? Prega. Quando è nato l’ha chiamato Samuele, frutto della preghiera, e Samuele è diventato sacerdote, dono per la Chiesa ricevuto attraverso la preghiera. E a questo punto, però, voglio dirvi che a Riga il seminario è di nuovo pieno, non c’è un letto vuoto. Grazie a Maria che ci ha invitato a chiedere con lei questa grazia.
Desidero ricordare ai sacerdoti il messaggio della Madonna del marzo 2001, in cui ci sprona a «deciderci per la conversione e la santità»: cari sacerdoti, la nostra chiamata è essere santi, tutto il resto è un vuoto inutile, è un correre in tondo, è un vento che si disperde. Essere santi non è solo normale, è del tutto normale, come il frutto sull’albero: è normale dare frutto, è normale darlo buono, è normale che la nostra vita sia fruttuosa per gli altri. Se Dio è santo è inevitabile che ci chiami, allora, a essere santi.
Io voglio osservare il sacerdote al vaglio delle Scritture, attraverso la tradizione cristiana: ogni qualvolta la Chiesa ha avuto un santo sacerdote. ha potuto contare su un segno sicuro sulla sua strada; e questo avviene ancora oggi, per fortuna. Dove c’è un santo sacerdote vedi delle comunità ricche di giovani che fondano il loro cammino in una certezza. Gesù ha detto «siete i miei testimoni»: il sacerdote è dono suo, è grazia; non possiamo dimenticarcene o farne a meno. Eppure, oggi, molti sacerdoti sono paventati dalle sfide della cultura contemporanea: si sentono rifiutati e non accettano l’indifferenza. Finiscono per stancarsi, per spegnersi. Trascinano la loro tenda nel deserto e ci si infilano dentro; e la loro voce per le la facoltà dell’annuncio della Parola, e si svilisce in un grido senza eco E soffrono, e tornano indietro, ma di nuovo non sono accettati. La Chiesa deve accompagnare i sacerdoti, e qui per Chiesa intendo anche i singoli parrocchiani. Il sacerdote è un uomo che, come tale, ha bisogno degli altri; è un uomo che per dare tutto ha bisogno di incontrare la Chiesa di sentirsene parte di essere bene accetto; ha bisogno di essere amato, incoraggiato, aiutato con amore, con amicizia, con sostegni spirituali, con preghiere che supportino i suoi progetti. Il sacerdote non può realizzare le idee che riceve attraverso lo Spirito Santo se poi la Chiesa, i parrocchiani gli voltano le spalle, le menti e il cuore. Viviamo — è vero — in un’epoca che mette a dura prova l’identità del sacerdote, ma chi ha a cuore la Chiesa si prenda cura dei sacerdoti. E Maria che ce lo chiede.


Ma Maria stessa a volte è messa in disparte nella Chiesa, magari in nome dell’unità dei cristiani, dell’ecumenismo...
Non esistono errori altrettanto grandi come quelli commessi dagli uomini contro la Madonna e il suo figlio Gesù. Gesù e stato addirittura crocifisso e non a caso è stato definito pietra di scandalo. Ma anche la Madonna ha dovuto sopportare l’ingiustizia. Perfino Giuseppe all’inizio non ha riconosciuto il piano di Dio attraverso di Lei.
Quanti errori: gli anglicani hanno cancellato la Madonna completamente, relegandola alla funzione di un taxi che ha traghettato Gesù sulla terra. Così i Luterani e tutte le ramificazioni delle chiese protestanti che hanno rifiutato la Madonna. Quanti errori e quanti peccati contro di Lei anche oggi, e nella stessa Chiesa, ogni qualvolta la Madre di Gesù viene messa da parte in nome di un falso ecumenismo. Ogni qualvolta si sente dire, in nome di una futuribile e presunta unità dei cristiani: «Lasciamo un pò nell’ ombra la Madonna e saremo più vicini ai nostri fratelli anglicani, e ci riavvicineremo ai fratelli protestanti». Quanti errori.
Ma è Gesù stesso che ci ha indicato Maria. Sulla Croce ha detto «ecco vostra Madre»: appoggiateVi a Lei. Non può che essere Lei, che grazie al suo «sì» è stata nell’Incarnazione ponte tra Dio e gli uomini, a porsi ora nella Chiesa come ponte di conversione tra gli uomini e Dio. Non è forse per questo che appare a Medjugorje? Lasciamo che ci conduca a suo Figlio...
Quanti peccati... Non possiamo farcela senza la Madonna, senza la Madonna non c’è la Chiesa, così come senza l’Eucaristia non c’è la salvezza, non c’è l’alimento di salvezza. Guardate Elisabetta come ha esultato perché ha riconosciuto che era la Madre di Dio quella donna che veniva a farle visita. La Madre di Dio è venuta a visitarci anche a Medjugorje per insegnarci a purificare la nostra vita dall’egoismo, dall’orgoglio, per riscattarci dalla sterilità. Lei ci vuole capaci di portare frutto e ci dà la grazia per innamorarci del suo «programma», dei suoi messaggi.
In quest’ottica, che non è quella delle polemiche, va inquadrata la dichiarazione pontificia Dominus lesus che è molto importante perché pone rimedio a un errore ormai molto diffuso, quasi legalizzato, che crea va grande confusione. I cattolici non devono rinunciare alla pienezza della Rivelazione, e con essa alla loro identità, perché è in essa che risiede la verità. Come potremmo, per esempio, immolare la Madonna sull’altare di un vuoto ecumenismo, se è Lei stessa il nostro tifoso più fedele, l’instancabile sostegno nel nostro cammino verso il Cielo?
Ascoltiamo la Madonna che ci dice «convertitevi, tornate al Padre»: è questa la meta a cui gli uomini devono tendere per un autentico ecumenismo; è solo attraverso una nuova conversione che i fratelli cristiani potranno ritrovare l’unità.

Perché la Chiesa è così provata in questo tempo senza Dio, in cui molto potrebbe fare?
Ma perché è in crisi la famiglia, che è la cellula originaria della società umana a cui il sacerdote si rivolge. Se vacilla la famiglia il sacerdote cade nel buio. Più di ogni cosa la Chiesa ha bisogno di santi sacerdoti e di santi genitori. Dal cuore del prete inizia il rinnovamento del mondo, un nuovo mondo; e dal cuore dei genitori inizia il rinnovamento della famiglia umana, una nuova famiglia.


Una nuova famiglia. La vita di questi veggenti, così straordinaria nel quotidiano, non è illuminante sul senso della chiamata universale alla santità sottolineata dal Concilio?
Ma certo. Dio ci vuole tutti santi e la via da percorrere sta nell’assecondare la sua volontà secondo il proprio stato e i propri talenti. Ma occorre la nostra disponibilità. Se il Signore sarà presente nella nostra vita saremo sempre a posto; ma permettiamogli di entrare come l’aria nei polmoni. Dipende da noi, perché Dio ci rispetta. La Madonna però dice «ho bisogno di voi» e sollecita con materna cura una nostra risposta.
Vogliamo essere degli strumenti nelle mani di Dio? Senza dite Dio non può realizzare ciò che vuole, non perché non è onnipotente, ma per ché ti rispetta; senza dite Dio non può salvarti. La Madonna è diventata grande quando ha accettato il disegno che il Padre aveva per lei, i santi sono diventati tali dopo aver detto sì.
Vicka è nota a tutti per aver attraversato malattie molto gravi. La prima volta la stavano portando in ospedale dopo che era caduta in coma e ai medici sembrava in fin di vita L’autista può raccontare che a un certo punto si è svegliata all’improvviso e ha chiesto di scendere. Di lì a poco le e apparsa la Vergine ma Vicka dopo la visione, per nulla contenta di essere guarita, e ritornata all’auto in lacrime. Più tardi — dimessa subito dall’ospedale — ci spiego che la Madonna in quell’occasione le aveva chiesto se avesse preferito la salute o la Croce avvertendola che se avesse scelto la salute le apparizioni si sarebbero concluse. Vicka, memore delle sue sofferenze e di quelle dei suoi cari, lì per li chiese la salute. La Madonna allora la benedisse e le disse che le sarebbe apparsa dopo quaranta giorni. Ma già durante quel saluto Vicka si pentì della sua scelta e pianse lacrime inconsolabili per tutto quel tempo, perché il desiderio di Maria era più forte di qualsiasi prova o sacrificio che le sarebbe stato chiesto. E cosi, dopo quaranta giorni, rimise la sua scelta nelle mani della Madonna.
Da allora sappiamo come è andata: Vicka ha sofferto per malattie molto dolorose, per diversi tumori considerati letali, e più volte è stata sul punto di morire, ma al tempo stesso il suo sorriso si è dilatato, e ci sono migliaia di pellegrini e forse molti di più che si sono convertiti grazie proprio a quel sorriso di chi vive la vita dì Dio. È il sorriso di chi sceglie Dio, nonostante la strada della Croce aperta da suo Figlio.
Con questo voglio dire che non può iniziare la tua vita nuova se tu non la scegli; la fede non è opinione né ideologia, né discussione: la fede è Fiat, è risposta ogni giorno, è pratica, ed è sacrificio, sempre; è rinuncia, è il seme che deve morire, è l’uomo che deve morire a sé stesso e nel corpo, per poi risorgere in Dio. 

Fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/pjozo/01-mariaequi.php