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lunedì 2 novembre 2015

Ecco i corvi: due arresti in Vaticano

Il monsignore e la pierre sua protetta


In manette monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, e Francesca Immacolata Chaouqui,poi rilasciata perché ha collaborato con i magistrati






Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni e Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni e Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni



Arresti in Vaticano per la fuga di documenti riservati della Santa Sede. A finire in manette, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, 54 anni, già segretario della prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative della Santa Sede (Cosea), istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato: passare al vaglio le carte e i conti del Vaticano e formulare proposte per una gestione efficace. Arrestata anche la lobbista italiana Francesca Immacolata Chaouqui, 32 anni, componente della Cosea, dove era stata assunta proprio su segnalazione di Vallejo Balda. Ad annunciarlo è stato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Sarebbero loro, secondo l'inchiesta condotta dalla magistratura vaticana, i presunti «corvi» che avrebbero fornito materiale per la stesura di due libri non ancora usciti - «Via Crucis» di Gianluigi Nuzzi (di cui Chiarelettere conferma l’uscita il 5 novembre) e «Avarizia» di Emiliano Fittipaldi.


In cella
Francesca Chaouqui è stata rimessa subito in libertà per la collaborazione prestata alle indagini e perché «non sono più state ravvisate esigenze cautelari». Monsignor Vallejo Balda rimane invece rinchiuso in cella in Vaticano, nella stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e mezzo fa era stato recluso Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo papale accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo Vatileaks.

Le indagini
Lombardi ha spiegato che «nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana e avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte».

Il Papa «informato»
Papa Francesco è stato informato dei provvedimenti dalla giustizia vaticana in merito alla fuga di documenti riservati e ha dato la sua approvazione.


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I due arrestati per lo scandalo Vatilea
 

Arresti
Il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede precisa che gli arresti erano avvenuti, uno sabato e l'altro domenica, «in seguito alle risultanze degli interrogatori» e «in vista del proseguimento delle indagini». Nella giornata odierna l’ufficio del promotore di giustizia, nelle persone dell’avvocato Gian Piero Milano, promotore di giustizia, e dell’avvocato Roberto Zannotti, promotore di giustizia aggiunto, ha convalidato l’arresto dei due, provvedendo a rimettere in stato di libertà Chaouqui, nei confronti della quale non sono più state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini».

«Libri frutto di tradimento della fiducia del Papa»
Lombardi ha ricordato che la divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano (13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.). Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni - si legge nella nota vaticana - va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di un'operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell'ufficio del promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale. Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l'equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa».
Le reazioni
«Sorpresa e dolore» per la notizia dell’arresto di monsignor Balda sono espresse dalla Prelatura Opus Dei che tuttavia tiene a chiarire che il sacerdote spagnolo non è un membro del proprio clero ma «appartiene alla Società? Sacerdotale della Santa Croce, associazione di presbiteri intrinsecamente unita all’Opus Dei, che non ha il diritto di intervenire nel ministero pastorale né nel lavoro che i suoi soci svolgono nelle loro diocesi o nella Santa Sede». «La missione dell’associazione è l’accompagnamento spirituale dei suoi membri» dice la nota che spiega dunque che la Prelatura non ha avuto un ruolo sulla sua nomina e gli unici superiori di Vallejo Balda sono quelli della Santa Sede e il vescovo della diocesi dove è incardinato, che è quella di Astorga. «Grave tradimento della fiducia del Papa»: con questo titolo, l’Osservatore Romano pubblica la nota della Santa Sede, divulgata da padre Federico Lombardi portavoce del Vaticano, relativa agli arresti.


 

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