Translate

sabato 19 dicembre 2015

5° GIORNO- NOVENA DI NATALE: Lasciate che solo Gesù vi dia gioia.

Quinto giorno
UNA MISSIONE ALTISSIMA
Il piano di salvezza di Dio si incontra con la volontà e la collaborazione umana di due creature: Maria e Giuseppe. Due creature meravigliose, completamente disponibili al volere del Signore.
Il brano evangelico ci presenta l'uomo giusto e timorato di Dio, scelto ad una missione altissima: fare sulla terra le veci del Padre che è nei Cieli. La figura di Giuseppe ci appare in questo passo alta e drammatica, scolpita di fede e umiltà. Egli non può ancora capire il mistero di Dio, ma quando ha la certezza della divina volontà, crede e obbedisce.

Emmanuele: Dio con noi
«Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un Angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt 1,18-24).

L'obbedienza di Giuseppe
Di fronte al mistero divino, Giuseppe ha saputo mantenere il contegno giusto. Egli non si lascia prendere da umani sentimenti. Non è in grado di comprendere ciò che vede in Maria e non vuole penetrare a forza il mistero; si ritira piuttosto in disparte, con timida e rispettosa venerazione, abbandonandosi al volere di Dio e lasciando a Lui tutto il resto. Giuseppe dunque obbedisce alla Parola, la mette in pratica, dichiarandosi con le opere strumento docile nelle mani dell'Altissimo. Egli non vuole nulla per sé, perché intende essere semplicemente a disposizione di Dio. Prende quindi con sé Maria, sua sposa, per adempiere la volontà di Dio, perché Ella possa dare alla luce il suo Figlio. Sarà però lui, Giuseppe, in tutta obbedienza, a dargli il nome. Quel nome attorno al quale rotea l'universo e per volontà del quale ogni cosa è stata creata: Gesù, il Messia, il Salvatore. (R. Gutzwilier)

Ascoltaci, o Signore
Perché siamo fedeli agli impegni assunti nel nostro Battesimo e portiamo a termine la nostra vocazione
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.

Perché, ad imitazione di San Giuseppe, siamo sempre disponibili all'obbedienza al divino volere, anche quando tutto ci appare oscuro
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.

Perché siamo capaci di ascoltare, nel silenzio interiore, la voce delle divine ispirazioni
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.

Perché il nome di Gesù, nel quale solo c'è speranza di salvezza, sia conosciuto e invocato da tutti gli uomini.
- Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Signore.

Disponi, o Padre, i nostri cuori a ricevere nel tempio vivo della Chiesa la tua misericordia, perché la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù del peccato e ci renda degni di partecipare alla ricchezza della tua grazia. Per Cristo nostro Signore.
1 Padre, 1 Ave e 1 Gloria ....AMEN

1 commento:

  1. La santa famiglia è la storia di un’alleanza che non si fonda sulle vanità. Nel mondo di oggi è molto più difficile arrendersi all’idea che esiste un destino soprannaturale che non possiamo realizzare con le nostre forze. E’ difficile anche accettare che la giustizia non si conquista, che esiste una legge interiore scritta nel nostro cuore. La vicenda di san Giuseppe insegna che la fede opera mediante l’amore… invece spesso e volentieri si tende a vivere questo antefatto come un precedente che giustifica l’atteggiamento di sufficienza dell’uomo verso un dono che non si conquista. L’uomo che è consapevole della sua insufficienza è un uomo di fede. A Medjugorje non si parla di non credenti ma di uomini lontani da Dio e dal suo amore.

    RispondiElimina