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giovedì 8 giugno 2017

MEDJUGORJE: DOCUMENTI SCHOCK ACCUSANO ZANIC E PERIC DI AVER COLLABORATO CON IL REGIME COMUNISTA

MEDJUGORJE, COLPO DI SCENA: DOCUMENTI SCHOCK ACCUSANO ZANIC E PERIC (VESCOVI DI MOSTAR) DI AVER COLLABORATO CON IL REGIME COMUNISTA PER ANNIENTARE LE APPARIZIONI DELLA “GOSPA” E I FRATI. LA DIOCESI: “E’ TUTTO FALSO. VI QUERELIAMO”. MA UN GENERALE, EX KGB, RACCONTA…




Non c’è pace tra gli ulivi e il “fenomeno Medjugorje” riaccende il braccio di ferro tra la Diocesi di Mostar (i due vescovi Zanic – deceduto nel 2000 – e l’attuale Peric sono i principali avversari delle apparizioni) e i fedelissimi della Gospa.
A riaccendere la polemica è un video/documentario uscito qualche giorno fa (con sottotitoli in inglese) realizzato da una casa di produzione americana e israeliana (forse il Mossad è interessato a tutto questo?).
“Da Fatima a Medjugorje” – il regista è Ami Drozd – (qui si può vedere: https://youtu.be/ZLZsp_1FPKo) è una storia sul centesimo anniversario dell’apparizione della Madonna a Lourdes e Fatima. Ma la parte più interessante del film riguarda i  (presunti?) documenti segreti del KGB (servizi segreti dell’Unione Sovietica) e dell’UDBA (la polizia segreta della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia) relativi a Medjugorje. Per la prima volta – assicura la casa di produzione Nazareth – il pubblico sarà in grado di vedere documenti che mostrano come i due servizi segreti si sono attivati per distorcere e distruggere Medjugorje.
“Il regime percepiva  – spiegano – che Medjugorje rappresentava una minaccia diretta al modo di governare comunista, e siccome ciò avrebbe dovuto essere immediatamente distrutto, i francescani dell’Erzegovina dovevano essere avvertiti e imprigionati”.
Quale ruolo svolgono i due vescovi di Mostar (Zanic e Peric) in questo scenario?
Principale testimone d’accusa dei due prelati che vengono accusati di collaborazionismo con il regime è un personaggio inquietante (su internet non si trova niente su di lui): tale generale Maksimov, ex agente del KGB. Secondo la sua testimonianza i due monsignori avrebbero eseguito ordini dall’Unione Sovietica per stroncare il “fenomeno Medjugorje”
Accuse del genere contro Zanic e Peric – per dirla tutta – erano già note. Ma solo oggi sono così circostanziate.
La diocesi di Mostar, per bocca del suo vicario (qui puoi leggere il comunicato http://www.md-tm.ba/clanci/calumnies-film) replica in modo durissimo: Il generale Maksimov non esiste e se è una persona reale chiediamo un confronto pubblico. I documenti citati dal film sono falsati e screditano tutta la Chiesa. Per questo la diocesi di Mostar assicura querela.



 VECCHIO ARTICOLO:



Con un video, in italiano, con le dichiarazioni di Mons. Pavao Zanic (clicca sull’immagine):
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Redazione
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Come anticipato nell’articolo di Pucci CiprianiLe false apparizioni di Medjugorje”, pubblicato ieri, proponiamo ora la lettura dell’intervento a Medjugorje del 25 luglio 1987 dell’allora vescovo di Mostar, S.E. Mons. Pavao Zanic, in occasione delle Cresime in quella parrocchia, e dell’omelia dell’attuale vescovo di Mostar, S.E. Mons.Ratko Peric, tenuta il 15 giugno 2006 in occasione della festività del Corpus Domini.
Come la sintesi del saggio di Frère Michele de la Sainte Trinité su “Apparizioni a Medjugorje”, pubblicata ieri nell’articolo sopra linkato, anche queste testimonianze sono tratte dal sitoCrisi nella Chiesa”.
Domani, venerdì 3 luglio, pubblicheremo, infine, “Come discernere le vere dalle false apparizioni”, traduzione di un estratto (pagg.1-15) del saggio : “Des apparitions en general et de Medjugorje  en particulier” a cura di Antonio Casazza.
Vi ricordiamo che questi importanti approfondimenti su Medjugorje sono iniziati con la pubblicazione, a cura di Pucci Cipriani, del carteggio tra il defunto amico don Mario Faggi e S. E. Mons Pavao Zanic, Arcivescovo di Mostar


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DICHIARAZIONE DI MONS
. ZANIC
VESCOVODI MOSTAR SUI FATTI DI MEDJUGORJE

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Il 25 luglio 1987, MonsPavao Zanic (1918-2000), Vescovo della Diocesi di Mostar dal 1980 al 1993, si è recato a Medjugorje per amministrare le Cresime. Al termine dell’omelia, il Prelato ha pronunciato queste illuminanti parole 49:
«Cari fratelli, oggi, qui, in questo giorno di Cresime a Medjugorje, può darsi che Vi attendiate che io dica qualche parola in merito agli avvenimenti di cui parla tutto il mondo. La Chiesa deve prenderli in considerazione, ed è perciò che, nella misura che le compete, essa ne ha affidato l’esame ad alcune persone e a determinate Commissioni. Gioverà il fatto che voi sappiate che, attualmente, una Commissione nominata dalla Conferenza Episcopale Iugoslava si sta occupando di tale questione. In effetti, la Chiesa non può rischiare di incrinare la propria credibilità davanti al mondo del XX secolo, sempre pronto a criticarla e a ridicolizzarla a proposito di questo o di quello… per poi prendersela con Gesù Cristo».
– «Ho cercato la verità nella preghiera e attraverso unindagine approfondita»
«Posso dirvi che, nel corso di questi sei anni, ho pregato, ho studiato e ho taciuto. Anche molte altre persone hanno pregato, e di ciò le ringrazio vivamente. Nel corso di ogni Santa Messa, Medjugorje è sempre stata presente nelle mie intenzioni. Ho pregato ogni giorno la Vergine Maria recitando il mio rosario, affinché Ella mi ottenesse la luce da Dio. Ho pregato anche lo Spirito Santo. Queste preghiere mi hanno fortemente aiutato nel formarmi la convinzione forte e certa a riguardo di tutto quello che ho sentito, letto e visto. Certamente, qui si è pregato e si è digiunato parecchio, ma tutto questo è stato fatto nella certezza che tutti gli avvenimenti accaduti in questo luogo fossero veramente di origine soprannaturale. Ebbene! Predicare al popolo e ai fedeli delle cose che non sono affatto vere, nei riguardi di Dio, di Gesù Cristo o della Vergine Maria, è meritevole del profondo dellinferno! In tutto il mio lavoro, nella mia preghiera e nel mio studio, non ho avuto che un unico scopo: scoprire la verità! A tal fine, fin dal 1982, ho formato una Commissione composta da quattro membri, che più tardi, con l’aiuto di qualche Vescovo e di alcuni Superiori di Ordini religiosi, ho ampliato portando il numero dei membri da quattro a quindici. Essi provenivano da nove Facoltà di teologia, da sette Diocesi e da quattro Provincie religiose, e due di loro erano degli eminenti psichiatri. I membri di tale Commissione erano liberi di consultare altri colleghi all’esterno. La Commissione ha lavorato indefessamente per ben tre anni. La Santa Sede è stata regolarmente informata dei lavori, come pure lo è stata degli avvenimenti. Attualmente, la Commissione costituita dalla Conferenza Episcopale Iugoslava sta ancora occupandosi di questa delicata faccenda».
– Diverse istanze ecclesiastiche hanno tentato di far cessare i pellegrinaggi
«Tuttavia, in questi ultimi tempi, con grande precipitazione alcuni hanno superato e anticipato il giudizio ufficiale della Chiesa; essi hanno proclamato al mondo intero che qui si sono verificati dei miracoli e dei fatti soprannaturali, e hanno predicato queste rivelazioni private anche dall’altare, cosa che non è permessa fintantoché la Chiesa non ha riconosciuto tali rivelazioni come autentiche. Ed è perciò che alcune istanze hanno richiesto di non organizzare pellegrinaggi ufficiali, in attesa del giudizio ufficiale della Chiesa. La Commissione per Medjugorje ha fatto la prima di queste istanze il 24 marzo 1984, sfortunatamente senza ottenere risultati.
In seguito ad essa, nell’ottobre dello stesso anno, la nostra Conferenza Episcopale rese noto che non era più permesso organizzare pellegrinaggi pubblici a Medjugorje; e per “pubblici” si intendevano tutti i pellegrinaggi formati da fedeli che partono e arrivano insieme e compiono in questo luogo delle pratiche in comune. Ma anche questa azione non diede nessun risultato. Poi, il 23 maggio 1985, la Congregazione per la Dottrina della Fede indirizzò una lettera alla Conferenza Episcopale Italiana per chiederle di dissuadere l’organizzazione di pellegrinaggi e di cessare ogni forma di propaganda. Ma anche quest’ultima azione era destinata a fallire. Infine, allorché venne costituita la seconda Commissione, il Cardinal Franjo Kuharic e io stesso, a nome della Conferenza Episcopale Iugoslava, il 9 gennaio 1987, abbiamo rilasciato questa dichiarazione: “Di conseguenza, non è permesso organizzare pellegrinaggi o altre manifestazioni motivate dal carattere soprannaturale attribuito agli avvenimenti di Medjugorje”. Si tratta della più autorevole istanza della Chiesa Iugoslava, e non può, né dev’essere trascurata, quasi si trattasse di un nulla di fatto».
– I lavori della Commissione Diocesana sono approdati ad un esito negativo
«Da quando sono giunte le prime notizie che annunciavano degli avvenimenti straordinari in questa parrocchia, la cattedra episcopale ha seguito gli eventi con attenzione, raccogliendo tutto ciò che poteva essere utile nella ricerca della verità. Ho lasciato piena libertà ai “veggenti” e ai pastori incaricati del ministero nella parrocchia, e li ho difesi dagli attacchi della stampa e dei circoli politici. Abbiamo registrato su cassette tutte le conversazioni, raccolto le cronache, i diari, le lettere e i documenti. Nel corso di tre anni, la Commissione formata dai nostri professori in Teologia e dai medici ha esaminato tutto questo materiale. Tale lavoro ha dato il seguente risultato: “Due membri della Commissione hanno espresso un parere favorevole; uno di loro si è astenuto; un altro ha affermato che “poteva darsi che all’inizio ci fosse stato qualcosa di autentico, ma che poi…”.
I rimanenti undici membri hanno espresso parere negativo: “Non constat de supernaturalitate“, il che in parole povere significa che non ci sono state apparizioni. Sono profondamente convinto che tutti i membri della Commissione hanno lavorato con coscienza, esaminando tutto ciò che poteva servire per scoprire la verità. La Chiesa non può mettere in gioco la sua credibilità, e spesso in fatti analoghi, dopo aver esaminato gli avvenimenti con la più grande attenzione, essa ha allontanato le folle numerose che si raccoglievano in quei luoghi dove si era constatato che i fatti avvenuti non erano di origine soprannaturale. Pensiamo, ad esempio, a Garabandal, in Spagna, a San Damiano, in Italia, e ad una dozzina di altri posti. A Garabandal, i “veggenti” dicevano che la Vergine Maria aveva promesso un grande segno per tutto il mondo; da allora sono trascorsi venticinque anni e non si è visto alcun segno. Lo stesso sta accadendo anche qui».
– «O Santa Vergine, coshanno fatto di Voi»?
«Secondo i “veggenti”, la Vergine Maria ha cominciato ad apparire sul Podbrdo, sulla collina Crnica; quando la Polizia ha proibito le riunioni in quel luogo, Ella è scesa nelle case, nei giardini, nei campi, nelle vigne, nelle piantagioni di tabacco, in chiesa, sull’altare, in sacrestia, nel coro, sul tetto, sul campanile, nelle vie, sulla strada di Cerno, in macchina, in autobus, a scuola, in certi punti di Mostar, a Sarajevo, in alcuni conventi a Zagabria, a Varazdin, in Svizzera, in Italia, di nuovo sul Podbrdo, sul monte Krizevac, in parrocchia, nel presbiterio, ecc… Certamente questa lista non comprende la metà dei luoghi dove sono avvenute le presunte “apparizioni”. Tutte le persone oneste che venerano la Madre di Dio devono dunque esclamare: “O Vergine Santa, cos’hanno fatto di Voi”»?
– «Proibisco ai sacerdoti pellegrini a Medjugorje di celebrare la Santa Messa nella mia Diocesi»
«In questa Diocesi, io sono, per diritto divino, il pastore, il maestro della fede e il giudice delle controversie concernenti la fede. Giacché i fatti di Medjugorje hanno creato tensione e divisione all’interno della Chiesa – alcuni ci credono, altri no – e che tutto questo è sfuggito di mano al controllo della Chiesa, poiché tutte le decisioni e raccomandazioni testé citate delle istanze summenzionate (Commissione, Conferenza Episcopale Iugoslava e Congregazione per la Dottrina della Fede) sono rimaste senza effetto, io, Vescovo di Mostar, responsabile davanti a Dio della disciplina della mia Diocesi, ricordo e ratifico le precedenti decisioni e istanze ecclesiastiche, e a tutti i sacerdoti che organizzano pellegrinaggi e vengono qui attribuendo a questi fatti un carattere soprannaturale, io proibisco di celebrare la Messa nella mia Diocesi fino a quando la Conferenza Episcopale non avrà terminato i suoi lavori»!
– Il segno incontestabile della nonautenticità delle «apparizioni» di Medjugorje
«Mi rivolgo a Voi, o Vergine Immacolata e Madre di Dio e della Chiesa, Madre di questo popolo che Vi cerca, che Vi prega e che Vi ama. Mi rivolgo a Voi, io Vostro umile servitore, Vescovo di Mostar, e in faccia al mondo professo la mia profonda e incrollabile fede nella Vostra intercessione che fà di Voi la Mediatrice presso Dio Onnipotente per tutti i bisogni dei Vostri figli in questa valle di lacrime. Io professo la mia profonda e incrollabile fede nel Vostro amore verso noi peccatori, in quell’amore che Voi avete manifestato nelle Vostre apparizioni e nei soccorsi che ci avete accordato. Io stesso, in passato, ho guidato dei pellegrinaggi a Lourdes.
È con la forza datami da questa fede che io, Vostro servitore, Vescovo di Mostar, davanti a tutte le folle che Vi hanno invocato, scopro e accetto il Vostro grande segno divenuto certo ed evidente al termine di questi sei anni. Di un segno speciale, io stesso non ne avevo bisogno; è stato tuttavia necessario per tutti coloro che hanno creduto in cose che non erano affatto vere. Questo segno consiste nel fatto che, dopo sei anni, Voi siete rimasta silenziosa, nonostante l’annuncio ripetuto secondo il quale stavate per darci un segno.
Già nel 1981, i “veggenti” dicevano: “Ci sarà un segno visibile e durevole sulle colline delle apparizioni; questo segno sta venendo, lo si vedrà fra un po’ di tempo; attendete ancora un po’; ancora un po’ di pazienza”. E ancora: “Il segno avrà luogo per la Festa dell’Immacolata Concezione del 1981, per Natale, per Capodanno, ecc…”. Io Vi ringrazio, o Maria, d’aver dimostrato a sufficienza, con il Vostro silenzio durato sei anni, se Voi avete parlato o meno, se siete veramente apparsa, se avete confidato dei messaggi o dei segreti, se avete promesso o meno un segno particolare».
– «O Vergine Santadegnatevi di far sì che la si smetta di diffondere dei messaggi che non sono vostri»
«Vergine SS.ma, Madre di Gesù Cristo e Madre nostra, degnateVi di intercedere affinché scenda la pace su questa turbolenta Provincia ecclesiastica, in questa Diocesi di Mostar. Intervenite specialmente in favore di questo paese e di questa parrocchia dove un’infinità di volte ci si è serviti del Vostro santo Nome per diffondere messaggi presentandoli come se provenissero da Voi.
O Vergine SS.ma, degnateVi infine di accettare, in riparazione, le preghiere sincere delle anime devote che vivono lontane dal fanatismo e dalla disubbidienza alla Chiesa. Accordate a noi tutti di ritrovare l’autentica verità. O Vergine diletta, umile ed obbediente ancella del Signore, degnateVi di far sì che la nostra Medjugorje cammini con passo sicuro dietro il Pastore di questa Chiesa locale, e che tutti noi possiamo glorificarVi e pregarVi nella verità e nell’amore. Amen».
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DICHIARAZIONE DI MONSRATKO PERIC,
VESCOVO DI MOSTAR, A MEDJUGORJE
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Il 15 giugno 2006, Mons. Ratko Peric, Vescovo della Diocesi di Mostar-Duvno, in occasione della Solennità del Corpus Domini, si è recato a Medjugorje. Ecco un estratto della sua omelia 50:
«Innanzitutto, il fatto che qualcuno si confessa sinceramente e riceve devotamente la santa comunione in questa chiesa parrocchiale e che tale persona nella sua anima sente la gioia, grazie al perdono di Dio, lo saluterà ogni fedele e lo attribuirà a Dio, fonte di ogni grazia. Ma sarà attento a non passare, in maniera illogica e inconseguente, da tale fatto di grazia alla conclusione: “Io mi sono confessato, mi sento bene, ora sono convertito, dunque la Madonna appare a Medjugorje”! Tale fedele e penitente è comunque obbligato a confessarsi, frequentare gli altri sacramenti, osservare tutti i comandamenti al di là del fatto se le apparizioni private siano riconosciute o meno.
Secondo, io non sarei un ministro responsabile del Mistero del Corpo e del Sangue di Cristo se non avvertissi, anche oggi pubblicamente, anche da questo luogo e in questa occasione, tutto il mondo interessato che in questa Chiesa locale di MostarDuvno esiste qualcosa come uno scisma: un gruppo di sacerdoti, dimessi dal Governo generale dei Frati minori dall’Ordine francescano a causa della loro disobbedienza al Santo Padre, già da anni mantiene in maniera violenta più chiese parrocchiali e uffici con l’inventario ecclesiastico. In tali parrocchie essi operano non solo illegalmente, ma amministrano i sacramenti sacrilegamente, e alcuni anche invalidamente, come sono la confessione e la cresima oppure assistono ai matrimoni invalidi. Tale prassi antiecclesiastica deve essere scioccante per tutti noi.
Ugualmente, tale scandalo del sacrilegio dei sacramenti, specialmente del Santissimo Corpo di Gesù, dovrebbe essere scioccante anche per i fedeli che si confessano invalidamente davanti a tali sacerdoti e assistono alle Messe sacrileghe. Preghiamo il Signore di togliere quanto prima di mezzo di noi questo scandalo e scisma. Terzo, sono grato alla Santa Sede che ha sempre rispettato la posizione dei Vescovi di Mostar-Duvno, sia del defunto che dell’attuale, riguardo alle presunte “apparizioni” e “messaggi” di Medjugorje, restando sempre fermo il pieno diritto al Sommo Pontefice di pronunciarne l’ultimo verdetto. E questa posizione dei Vescovi, dopo tutte le indagini canoniche, si può riassumere in queste frasi:
– Medjugorje è una parrocchia cattolica nella quale si realizza la vita liturgica e pastorale come nelle altre parrocchie di questa Diocesi di Mostar-Duvno. E nessuno è autorizzato ad attribuire il titolo ufficiale di santuario” a questo luogo, eccetto la Chiesa;
– In base alle indagini ecclesiastiche sugli avvenimenti di Medjugorje non si può affermare che si tratti delle apparizioni o rivelazioni soprannaturali. Questo significa che la Chiesa finora non ha accettato nessuna apparizione né come soprannaturale né come mariana;
– Nessun sacerdote che opera canonicamente in questa parrocchia di Medjugorje o che sia di passaggio è autorizzato a presentare la sua opinione privata, contraria alla posizione ufficiale della Chiesa sulle “apparizioni e messaggi”, né in occasione delle celebrazioni dei sacramenti, né durante gli atti di pietà soliti, né nei mezzi di comunicazione cattolici;
– I fedeli cattolici non sono solo liberi dall’obbligo di credere nella veridicità delle “apparizioni”, ma devono sapere che non sono permessi i pellegrinaggi ecclesiasticiné ufficiali né privatiné personali né comuni, dalle altre parrocchie, se presuppongono l’autenticità delle “apparizioni” o se con ciò autenticassero tali “apparizioni”. Chi fà e insegna diversamente, non agisce e non insegna secondo lo spirito della Chiesa;
 In base alle indagini e prassi finora avute, come Vescovo locale ritengo che riguardo agli avvenimenti di Medjugorje per tutti questi venticinque anni non è stata accertata, a livello ecclesiastico, nessuna apparizione della Madonna come autentica. Il fatto che nel corso di questi venticinque anni si parla di decine di migliaia delle “apparizioni”, non attribuisce nessuna autenticità a tali eventi, secondo le parole dell’attuale Santo Padre, udite durante l’udienza concessami il 24 febbraio 2006, alla Congregazione per la Dottrina della Fede hanno sempre suscitato la domanda come possano essere credibili per un credente cattolico.
Soprattutto non ci appaiono come autentiche se già si sa in anticipo che le presunte “apparizioni” avverranno:
– ad una persona ogni anno il 18 marzo, ma avrà anche le “apparizioni” ogni 2 del mese, con i “messaggi” che puoi anche tu aspettare, secondo la procedura abituale;
– ad un’altra avverrà ogni giorno dell’anno, ma – come se questo non fosse sufficiente – e perciò di aggiunta ogni 25 del mese un'”apparizione” particolare e anche una specie di comunicato al pubblico che anche tu puoi prevedere e aspettare;
– ad una terza apparirà ogni 25 di dicembre, per il Natale, anche con il comunicato simile ai già menzionati;
– ad una quarta persona “apparirà” ogni anno il 25 giugno, e ciò con un certo comunicato;
– agli altri due ogni giorno con i “messaggi” che si possono prevedere perché sono varianti dei simili contenuti.
Tale fatto e alluvione delle presunte “apparizioni”, “messaggi”, “segreti” e “segni” non confermano la fede, ma ci convincono ancor di più che in tutto questo non è accertato niente di autentico e di veritiero. Perciò responsabilmente invito quelli che dicono di sé di essere “veggenti” come anche quelli che formulano i “messaggi” a mostrare l’obbedienza ecclesiastica e a cessare con tali pubbliche comparse e comunicati in questa parrocchia. Con ciò manifesteranno loro dovuto senso ecclesiale non mettendo le “apparizioni” private e le comunicazioni private sopra la posizione ufficiale della Chiesa. La fede è una cosa seria e responsabile.
La Chiesa è un’istituzione seria e responsabile. Per l’intercessione della Beata Vergine Maria, la più grande portatrice dei doni dello Spirito di Dio e la quale per opera dello Spirito Santo nel suo grembo ha concepito e ha dato al mondo la Seconda Persona Divina, Cristo Gesù, il quale ci dà il suo Santissimo Corpo e Sangue per la vita eterna, voglia Lui – Via Verità e Vita – aiutarci affinché la verità sulla Madonna, Madre sua e Madre della Chiesa, Sede della Sapienza e Specchio della Giustizia, risplenda in tutto il suo splendore in questa nostra parrocchia e Diocesi, senza alcuna mescolanza di cose non degne di fede, e tutto in conformità all’immutabile dottrina e prassi della Chiesa. Amen».

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